Il Prefetto:«C’è il pericolo che la crisi scateni atti violenti tra gli...

Il Prefetto:«C’è il pericolo che la crisi scateni atti violenti tra gli spalti»

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IL MESSAGGERO – Prefetto, che preoccupazioni ci sono alla vigilia del campionato di calcio?«Intanto si èriusciti ad avviare un dialogo tra le società di calcio e il Campidoglio sulla questione del pagamento dei servizi. Un risultato importante perché si tratta di unproblema che va risolto in tempi rapidi. Per quel che riguarda la sicurezza c’è il pericolo che la crisi economica acuisca le tensioni sociali e queste possano trovare allo stadio un’occasione per manifestarsi».

Avete avuto avvisaglie in questo senso? «Non ancora, ma non possiamo escludere infiltrazioni tra le tifoserie di chi approfitta degli incontri di calcio per scatenare scontri. L’attenzione quest’anno deve essere massima. Confidiamo comunque nella vigilanza e nella collaborazione delle società che lo scorso anno si sono rivelate preziose. Saranno monitorate anche le trasferte per prevenire ogni situazione di pericolo».

I reati, dicono i dati, sono in crescita. Roma registra un incremento dell’8 per cento. «Come accade nei periodi di grave crisi economica, a livello nazionale si registra un incremento dei reati predatori. Un andamento confermato anche a Roma dove si commettono furti e rapine anche di poche decine di euro. Segno dello stato di indigenza in cui vivono sempre più persone. Ma quella percentuale dell8 per cento non mi convince».Perché? «Si fanno delle statistiche sulla base del numero dei residenti senza considerare il numero delle persone che gravitano o vivono nella Capitale senza però risiedere. Mi riferisco ai pendolari e agli immigrati. Se consideriamo anche queste persone che a Roma sono tantissime l’incidenza dei reati in rapporto alla popolazione è destinata a scendere».

C’è allarme per la presenza di organizzazioni criminali? «E’ escluso che a Roma ci sia il controllo territoriale da parte di organizzzioni criminali, ma infiltrazioni sul versante finanziario ed economico. E senza dubbio c’è la presenza di un grande mercato della droga e delle armi».

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