IL ROMANISTA – V. META – Milano tre giorni dopo San Siro è ancora terra di conquista per la Roma. Mancava un trofeo nella bacheca della Roma, soltanto uno, la Supercoppa Italiana, due volte giocata e due volte sfuggita alla Primavera di Alberto De Rossi. Stavolta il tecnico ce l’ha fatta: 2-1 all’Inter in casa sua, al termine di novanta minuti combattuti e sofferti che la Roma ha interpretato con personalità, nonostante pagasse qualcosa sul piano fisico e dell’esperienza. È la rivincita per la Supercoppa soltanto sfiorata un anno fa all’Olimpico, ma anche il primo esame di maturità di un gruppo che gioca insieme da poco più di un mese appena. Nello stadio della Pro Patria si presenta una Roma ancora più giovane del previsto, dal momento che accanto a capitan Carboni al centro della difesa non c’è Rosato (dirottato nuovamente sulla destra) ma il sedicenne Calabresi, chiamato al non facilissimo compito di arginare il vice Milito, Marko Livaja, restituito alla Primavera da Stramaccioni vista la sosta del campionato. Difesa che De Rossi completa con il francese Yamnaine a sinistra, mentre nel centrocampo a tre si rivede il brasiliano Lucca, intermedio a destra con Matteo Ricci regista e Cittadino dalla parte opposta. In avanti il tridente è ancora Frediani-Ferrante-Bumba. Bernazzani risponde schierando tutti i big: Mbaye in difesa, Duncan a centrocampo e Livaja in attacco. Tutti e tre erano in panchina con a Pescara alla prima di campionato, il secondo ha anche esordito in Serie A. Per il resto, Bandini, Pasa e Donkor (al posto dello squalificato Bianchetti) con Mbaye in difesa, regia affidata alla coppia Benassi-Duncan dietro ad Acampora fantasista e Forte-Garritano sugli esterni a supporto dell’unica punta Livaja. Partenza fulminante della Roma, che al 3’ sfiora il vantaggio con un destro di Frediani servito dall’ottima sponda di testa di Lucca, e poi lo trova con Bumba, perfetto nel colpo di testa da distanza ravvicinata che devia in porta un cross dello stesso Frediani, che se n’era andato sulla destra.
L’Inter prova a rispondere con Garritano (pallonetto alto), poi è ancora Bumba ad avere la palla del raddoppio, ma la sua conclusione di destro trova pronta la risposta di Dalle Vedove. I nerazzurri, fin lì molto imprecisi e prevedibili nella manovra, si svegliano a ridosso del 20’, quando Livaja fa la cosa più difficile controllando da posizione defilata e liberandosi di Yamnaine, ma la sua conclusione di destro trova l’esterno della rete. Tre minuti dopo è decisivo il difensore francese, che in scivolata toglie la palla dai piedi di Benassi al momento di entrare in area, mentre al 28’ finisce alto un colpo di testa di Mbaye su corner dello stesso numero otto. Al 38’ i nerazzurri rimangono in dieci per il rosso a Mbaye, colpevole di una manata a Frediani che costringe l’attaccante a una vistosa fasciatura al volto. I cerotti, però, non gli impediscono di vedere bene la porta quando, nel primo minuto di recupero, riceve sulla destra una gran palla di Matteo Ricci che taglia fuori la difesa interista, controlla e scarica il diagonale sul secondo palo su cui si chiude il primo tempo. Nella ripresa scende in campo un’altra Inter, riequilibrata dall’ingresso di Belloni per Forte, non prima che l’attaccante romano abbia sfiorato per due volte il gol.
La Roma arretra e al quarto d’ora incassa la rete che riapre la partita: calcio di punizione dal vertice sinistro dell’area, Benassi tocca per Livaja, destro potente che Svedkauskas vede troppo tardi per arrivarci in tuffo. Passano due minuti e per i giallorossi arriva un altro brivido, quando Acampora mette in mezzo un bel pallone per l’accorrente Benassi, destro di prima intenzione e la difesa romanista che si salva in angolo. La pressione dell’Inter non si allenta, anche perché nel frattempo si sveglia Duncan, la Roma riesce a farsi vedere dalle parti di Dalle Vedove solo con qualche break e al 28’ deve ringraziare la buona sorte se il colpo di testa di Pasa, in proiezione offensiva sull’angolo di Benassi, finisce alto sulla traversa. Poi è decisivo Svedkauskas, bravissimo a volare a mettere in angolo un gran destro di Livaja, che si era liberato al tiro sulla destra. Ultimi dieci minuti di assedio interista (ci provano Belloni, il neoentrato Terrani e poi ancora Livaja, che segna ma infuirigioco), la Roma resiste, soffre e alla fine festeggiare è ancora più bello.
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