CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA – Facile appropriarsene dopo, ma il dettaglio era stato impossibile da ignorare anche in tempo reale: gli occhi. Stanchi, gonfi, rossi. Pieni di tensione e di sonno perso. Occhi impauriti invece che concentrati. Daniele De Rossi li ha mostrati alla Curva Sud per la prima volta nel riscaldamento. E lì chi lo conosce bene ha capito: qualcosa sarebbe andato storto.
SCUSATE – De Rossi ha capito quasi subito di averla fatta grossa. Quando Rocchi gli ha mostrato il cartellino rosso, ha sparato un “vaffa” che era riferito più a se stesso che al censore del torto. Poi si è allontanato con calma, incassando una pacca sulla spalla piena di empatia da Klose e un’altra da Ledesma, che queste cose, queste cavolate, le ha già pagate. Negli spogliatoi, infine, è andato a chiedere scusa a Mauri. Negli spogliatoi l’hanno descritto imbambolato, quasi inerte. Era consapevole di aver provocato quasi da solo la sconfitta della sua Roma.
LA SCELTA – Non era nelle condizioni nervose di giocare un derby? Forse no. Troppa pressione, troppe voci sul futuro che adesso torneranno ad alzare il tono minacciose, troppe punture verbali da Zeman che non lo considera indispensabile per la Roma e che lui non giudica “preciso” per la squadra. Non è bastato restituirgli il ruolo che ama, quello di mediano davanti alla difesa. I demoni stuzzicano la rabbia anche se ti sposti di qualche metro per provare a schivarli. «Non credo di averlo punzecchiato – ha spiegato Zeman – anzi, a parte l’esclusione da una partita mi pare di averlo sempre aiutato. Gli avevo detto di non reagire alle provocazioni, non è riuscito a controllarsi e ha fatto un gesto brutto: evidentemente teneva tantissimo al derby. Capisco che non sia stato convocato da Prandelli: se c’è un codice etico, è giusto applicarlo» .
LA SOCIETA’ – Sarà, ma in questo inizio di stagione non c’è stato un momento in cui De Rossi si sia sentito supportato. Dall’allenatore, come dalla società. «Forse è in un momento difficile, deve ritrovare equilibrio» ha ammesso Burdisso, che è suo amico. Ieri, soltanto ieri, Baldini ha lanciato un messaggio di vicinanza: «Forse con il senno di poi non avrei dovuto parlare delle offerte perché la gente non vuole sentirsi dire le cose come sono… Comunque siamo orgogliosi di Daniele e non abbiamo né intenzione né necessità di cederlo. Contro la Lazio aveva tanta voglia e ha commesso qualcosa di cui si è già scusato con Mauri e di cui presto si scuserà anche con i tifosi romanisti» . Lo pagherà anche in termini economici: a seconda della durata della squalifica, potrebbe essere multato fino a 30.000 euro. Aspettando gennaio e un mercato che può sconvolgere la Roma.