CORRIERE DELLA SERA – L. VALDISERRI – Il brutto del Monday Night, quando le cose non vanno bene, è che la domenica sera la classifica è veramente inguardabile. La Roma, in attesa di mettersi alla pari con le altre come numero di gare giocate (ma anche del verdetto sullo 0-3 di Cagliari, atteso per domani), incrocia stasera il Torino in una posizione che la terrebbe fuori anche dall’Europa di scorta: al momento è nona, dietro anche al Parma per lo scontro diretto. I tre punti di stasera diventano così obbligatori. Non sarà l’ultima spiaggia, come Franco Baldini ha detto in settimana, confermando la fiducia a Zdenek Zeman, ma soprattutto dopo la sconfitta nel derby non sono concessi altri passi falsi.Di fronte a numeri per ora chiaramente negativi, Zeman non cambia rotta neppure di un millimetro.
La fiducia che ha nelle sue idee è intatta, come dimostra anche l’ennesima professione di fede: «Errori grossi non me li addebito. Poi è normale che essendo io il responsabile di questa squadra lo sono anche per i risultati. I risultati, però, possono venire anche a sorpresa, fa parte del calcio. Nell’intervallo delle due gare che stavamo conducendo per 2-0 non avrei mai pensato di perdere. Ma è successo per un calo di attenzione. I risultati, per ora, non sono arrivati più per distrazione che per motivi di gioco. Resto però sono convinto che questa squadra è competitiva, deve giocare per vincere e non deve temere nessuno. Alla gara contro il Torino chiedo di vedere la squadra giocare a calcio e concentrata per 90 minuti ». L’errore che a posteriori il boemo si concede è quello di aver fatto giocare De Rossi nel derby: «Visto come andata non lo rifarei, dato che abbiamo perso. Se avessi saputo che sarebbe arrivata un’espulsione… Ma per altri motivi lo rifarei di nuovo».
Servono punti, per dare serenità. Servirebbe più dialogo tra tutte le componeneti visto che, a una settimana di distanza, dopo che Pjanic era stato convinto ad andare aimicrofoni di Roma Channel per dire di non aver insultato Zeman, ecco la versione del boemo che smentisce il lavoro fatto: «Il ragazzo è venuto a chiedermi scusa, quindi qualcosa ha detto. Capisco il suo stato d’animo, vuole giocare come tutti. Squadra serena? Non dovrebbe esserlo visto che per ora non sono arrivati i risultati sperati, ma sono convinti che stiamo lavorando bene. Sono contento che la società mi dia fiducia, io ci credo come ci credono loro. Faccio calcio da 40 anni e so che succede quando non ci sono risultati: se non ci sono le premesse per andare avanti, di solito si cambia allenatore. Ma la società non mi ha mai dato l’impressione di volersi sbarazzare di me. Ovvio, se perdi 7 gare di fila ti devi sentire in difficoltà, ma noi ancora non lo abbiamo fatto». Ogni riferimento al nemico Ciro Ferrara è sembrato voluto. E Destro, che pare destinato all’ennesima panchina? «Sa che puntiamo tanto su di lui, sarà utilizzato e farà bene nella Roma. Se poi lo farà da domani o da dopodomani è un altro discorso».