IL TEMPO – A. SERAFINI – Un Destro da knock-out, perché sul ring dell’Adriatico gli unici punti registrati sono i tre che la Roma riesce a portare grazie all’attacante di Ascoli. Un merito tutto da gustare quello del numero ventidue, a cui bastano cinque minuti per segnare la sua seconda rete in campionato. Sicuramente diversa dalla prima, per importanza e fiducia, che gli era costata il rosso e l’assenza forzata dal derby: «Di solito esulto sempre così, con il Palermo avevo troppa rabbia addosso. Per questo il gol segnato oggi lo dedico semplicemente a me».
I complimenti a fine gara da parte di capitan Totti lo esaltano, a differenza dei tanti errori commessi in una prestazione di squadra lenta e deludente: «Quando uno come lui ti dice che sei stato bravo non puoi che essere felice, perché è una bravissima persona che si mette sempre a disposizione degli altri. Ma oggi ha ragione lui, abbiamo sbagliato troppo. Dovevamo chiuderla prima». Dal centrocampo in poi si è faticato soprattutto nella costruzione della manovra e nella concretizzazione delle occasioni. Destro minimizza, esaltando forse l’unica nota positiva della giornata: «Siamo stati bravi nel coprire il campo, il Pescara non ha mai avuto occasioni pericolose. Poi ricordatevi che esiste anche una squadra avversaria. Oggi pensavano tutti che fosse facile, ma non è stato così. L’importante poi era tornare a Roma con i tre punti».
Contento e determinato, da dimenticare anche quella posizione sgradita in un tridente offensivo lasciato incompleto dall’infortunato Lamela: «Erik è un grandissimo talento e speriamo di poterlo recuperare al più presto», anche perché l’importante è giocare, in qualsiasi posizione. Un concetto chiaro per tutti: «Mi sono trovato bene anche a destra, mi metto sempre a disposizione alle scelte del mister. Posso giocare in ogni zona del campo, darò sempre il massimo». Quella fascia sembra infatti essere destinata a lui almeno per le prossime due gare, a partire proprio da Siena, luogo della sua consacrazione tra i più grandi dopo la splendida stagione dello scorso anno: «Non faccio valutazioni perchè voglio aspettare partita per partita. Lascio a voi fissare gli obiettivi». Un’iniezione di fiducia per lui e per la squadra, entrambi alla ricerca comune di una necessaria continuità.