CORRIERE DELLO SPORT – R.MAIDA – Compaiono europei, sudamericani, un africano e un australiano. Sono centodieci e avrebbero tutti fatto volentieri a meno di finire in questa lista, che entrerà nella storia del calcio senza che nessuno di loro lo volesse. E’ l’elenco dei portieri che almeno una volta hanno concesso un gol a Totti. L’ultimo, il numero 110, è stato Emiliano Viviano, sabato, con molte responsabilità nella sconfitta della Fiorentina. Può consolarsi pensando di essere in ottima compagnia.
COSMOPOLITI – E a proposito di ricordi azzurri: l’australiano “vittima” è Mark Schwarzer, che Totti superò al Mondiale tedesco con il rabbioso rigore a tempo scaduto che consegnò all’Italia i quarti di finale. L’africano invece si chiama Ike Shorunmu, nigeriano, che oggi ha 45 anni: nella Coppa Uefa 1998/99, con Zeman in panchina, era il portiere dello Zurigo che a Totti si inchinò due volte tra andata e ritorno.
CHI? – E solo i più attenti romanisti, forse, ricordano Peter Kjaer, connazionale e omonimo (parente?) del difensore che lo scorso anno colpì a picconate il progetto di Luis Enrique. Prese gol da Totti sempre nella Coppa Uefa 1998/99 con il Silkeborg, squadretta della provincia danese. Ancora prima il peso era toccato a Jan Van Steenberghe, portiere dell’Aalst: si parla della Coppa Uefa 1995/96, con Carlo Mazzone in panchina, e di un Totti diciannovenne. (…)
QUANTI NOMI – Il resto dei protagonisti, più o meno famosi, è nella grafica in questa pagina. Campionato, Coppa Italia, coppe europee. Gol di destro, di sinistro, di testa: di astuzia, di precisione, di potenza. Si va da Julio Cesar a Pourliotopoulos (Aris Salonicco), da Casillas a Wessels (Basilea), da Cervone a Krogh (Broendby), da Pagliuca a Shutkov (Shakhtar Donetsk). Salti fantasmagorici di umanità e livelli diversi. Anche nella scelta degli avversari da superare, Totti ha avuto molta fantasia.
P.S.: Tra i 110 portieri non figura Edwin Van der Sar, il portiere che ha subìto la leggenda del cucchiaio. Per le statistiche non vale, perché si trattava della riffa dei rigori, ma per i romanisti e per tutti gli italiani è un ricordo di talento e sfacciataggine da custodire con orgoglio.