CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Chiamate un esorcista. Uno psicologo. Oppure, più cristianamente, trovate qualcuno che lo benedica. «Ci vorrebbe una visita al Divino Amore» sussurra con amarezza un dirigente della Roma prima di lasciare Catania, parlando del santuario che non è tanto lontano da Trigoria. Mattia Destro è scivolato in un buio tipico di tanti attaccanti che perdono fiducia: non segna mai. (…)
BILANCIO – A Napoli aveva sbagliato tre occasioni su altrettanti assist di Totti. A Catania si è ripetuto con un’aggravante: uno degli errori era a un passo dalla porta, con Andujar già sdraiato e rassegnato al peggio. Sta diventando un’abitudine antipatica: Destro si ritaglia il suo spazio, si muove nel modo giusto, ma quando si avvicina ai portieri avversari si intenerisce, spaventato dal gusto di vincere facile. Succede a tanti atleti che si emozionano sul più bello, mica solo ai calciatori. (…)
CHOC – Anche Zeman ha rincuorato Destro, parlando di «blocco psicologico e di ansia di dimostrare di essere un grande giocatore: deve rendersi conto che gioca nella Roma e non più in provincia». Ma il caso esiste e non si può ignorare. Subito dopo la palla-gol più evidente, Destro si è nascosto il viso dentro alla maglia per la vergogna e l’incredulità. (…)
DUBBI – Raccontano i muri di Trigoria che Destro patisca più del dovuto l’incertezza del posto da titolare, gli esami da passare a tutti i costi; e che abbia pagato, vista la giovane età, il salto dalla tranquillità toscana al calcio metropolitano. Ieri, seduto in aereo tra Tachtsidis e Marquinhos, aveva gli occhi tristi di una persona mortificata. Ed è giusto dare altre possibilità a questo ragazzo che si è già conquistato la Nazionale sfoggiando doti speciali. Già a Firenze mercoledì potrà riscattarsi, visto che è l’unico centravanti convocabile. Ma dopo più di mezzo campionato è pure lecito porsi qualche domanda: valeva 16 milioni di investimento, tanto più che la Roma aveva già in organico Osvaldo? (…)