IL TEMPO – T. CARMELLINI – Questione di buon gusto: roba che non si apprende in scuole griffate. Ma anche di buon senso, perché parlare di «vecchie fiamme» quando si fa altro nella vita, non è mai cortese.
Così, ora Rosella Sensi insegna professionalità alla Roma, lei che già alle prime difficoltà degli americani era più volte intervenuta con frasi ad effetto, quando invece a Trigoria da presidente ci andava raramente: sui telefoni del suo ufficio, all’arrivo di Pallotta & Co., alla voce «allenatore» hanno trovato ancora appiccicata la targhetta di Capello.
«Io non avrei mai cacciato Zeman» tuona l’«assessore fantasma» (così l’hanno ribattezzata pure in Campidoglio vista la sua «presenza»), dimenticando che proprio papà Franco (lui si che era uno «presente») molti anni addietro fu costretto a «cacciare» Zeman: anzi, molto più intelligentemente, non gli rinnovò il contratto rivolgendosi a Capello che portò a Roma il 3° scudetto della storia giallorossa.
Questione di testa… e di classe: un’altra cosa che non si eredita. Purtroppo!