La Roma risponde all’Honved: «Rispetto». E Graziani: «Da Cordella accuse assurde»

La Roma risponde all’Honved: «Rispetto». E Graziani: «Da Cordella accuse assurde»

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ciccio_grazianiGAZZETTA DELLO SPORT – F. ODDI – Ha sollevato un vespaio il d.g della Honved Budapest Fabio Cordella, sabato sera, accusando (velatamente, ma era un velo molto leggero) il Long Island allenato da Ciccio Graziani di aver regalato il passaggio agli ottavi del Viareggio della Roma Primavera, incassando 4 gol nell’ultimo quarto d’ora, decisivi per il ripescaggio. La Roma ha reagito con un comunicato all’Ansa, l’ex romanista si è sfogato al telefono. «Pensano che abbiamo regalato la partita? Assurdo, vergognoso, offensivo. Ma non mi sorprende che sia stato un italiano a insinuare una cosa del genere». Un italiano che ha una storia particolare: portò Francesco Moriero ad allenare in Costa d’Avorio, poi 3 anni nella serie C Belga, e da lì a Budapest. Un italiano che la Roma conosce: il centravanti che ha segnato sabato il gol del 2-1 contro il Lecce (che avrebbe eliminato i giallorossi se non fosse arrivato il 6-1 di Musto al 94′), Gergely Bobal, in estate è stato in prova a Trigoria. Piaceva molto, costava tanto, è tornato alla base.

Lealtà e trasparenza Alla Roma quelle accuse hanno dato parecchio fastidio: nessun commento a caldo, replica affidata all’Ansa, tramite Frederic Massara, il braccio destro di Sabatini, formalmente capo degli osservatori, di fatto responsabile del settore giovanile. «La storia della Roma e del suo settore giovanile, che da decenni consegue successi con grandi meriti, non può essere messa in discussione. Valori come lealtà e trasparenza, trasmessi dal tecnico Alberto De Rossi, ci pongono al di sopra di ogni sospetto. Deve esserci maggiore attenzione e rispetto prima di lanciare questo tipo di accuse». Ancor più accorata la difesa di Graziani, finito sulla panchina del Long Island per un progetto (portato avanti con l’ex juventino Massimo Bonini) relativo all’apertura di un paio di scuole calcio a New York. Progetto di cui, qualche mese fa, ha parlato anche a Trigoria. «Negli States vedevo ragazzini con maglie della Juventus, del Milan o del Napoli, nessuno con quella della Roma. Ho chiamato il mio amico Franco Baldini, abbiamo parlato del lavoro che sto facendo, in un mercato che a loro interessa molto. Ma non lo sento da novembre: la Roma aveva problemi, c’erano altre priorità. Nel frattempo i miei amici americani mi hanno chiesto di mandare una squadra al Viareggio. La sola iscrizione costa 18.000 euro, abbiamo trovato degli sponsor ma anche i ragazzi hanno dato un contributo economico. E non volevo che qualcuno tornasse senza aver giocato un minuto, con la squadra già eliminata: temevo di prendere 8-9 gol, così invece di stravolgere la squadra ho fatto dei cambi solo nel finale, per far partecipare tutti. Mai pensando che avremmo preso 4 gol. Ma quando ce li aveva fatti lo Spezia, non si era lamentato nessuno».

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