Continua l’esclusiva rubrica di RomaGiallorossa.it “L’occhio di Capitan Losi”. Questa volta abbiamo chiesto a Core de Roma, un suo commento sulla sconfitta della Roma a Palermo e sull’imminente derby di lunedì prossimo. Il Presidente onorario del Roma Club Monte Mario, ha fornito un’analisi lucida e ben dettagliata.
Dopo la convincente vittoria contro il Parma è arrivata una pesante sconfitta in quel di Palermo. Come giudica la prestazione?
“A dir la verità non ci ho capito niente… Mi ero illuso dopo questi ultimi risultati positivi. I giocatori sono stati assenti per tutti i novanta minuti, senza neanche provare una reazione comportamentale. I tifosi non meritano questi risultati”.
Secondo lei ha colpe anche Andreazzoli nello schierare un modulo errato?
“Il modulo può anche esser sbagliato, però io sono dell’idea che in campo ci vanno i giocatori. Sono loro a sbagliare. E’ sbagliato l’atteggiamento con cui sono scesi in campo. Anche dopo i gol subiti, non ho visto una sorta di reazione, di rivalsa. Quando giocavo io, davamo l’anima per la squadra. Nel calcio di oggi alla fine paga sempre l’allenatore, ma le colpe secondo me vanno ricercate altrove”.
Prova sottotono anche di Totti. Cosa che dimostra ancora di più che se il Capitano non è in giornata, la squadra sembra non saper che fare.
“Esatto. Una cosa che non dovrebbe esistere, anche perchè con tutto il bene che vogliamo a Totti, ma prima o poi dovrà smettere e allora la Roma che farà? Finirà in Serie B! Io è da inizio dell’anno che dico che questa squadra ha un parco giocatori inferiore solo alla Juventus, ma in confronto a tutte le altre è ben superiore”.
Ora lunedì c’è il derby. Come si prepara una partita così importante?
“Il derby è una partita particolare e arriva in un momento molto delicato. Bisogna farsi un esame di coscienza e affrontare la partita in maniera completamente diversa rispetto a quella di Palermo. I giocatori devono dimostrare di avere attaccamento alla maglia”.
Un suo ricordo sui derby giocati?
“Ne ho fatti tanti. A dir la verità li ho quasi tutti vinti, soprattutto grazie a Da Costa e Manfredini, che segnavano sempre. Io stando in difesa dovevo solo proteggere la porta. Però ricordo un derby degli anni ’50, che stavamo vincendo 2-1, all’epoca io facevo i rinvii da fondo campo al posto del portiere. In quell’occasione scivolai e sbagliai il rilancio, il pallone arrivò ad una avversario che segnò”.