Dopo gli episodi accaduti in Milan – Roma, il tema razzismo nel calcio sta diventando, di nuovo, materia attualissima e pressante.
Radio Sportiva, a questo proposito, ha deciso di intervistare su questi argomenti l’onorevole Chaouki; responsabile per il partito democratico per i ‘Nuovi Italiani’.
A seguito le dichiarazioni dell’onorevole:
Sul tema caldo Milan – Roma: “E’ l’ultima di tante occasioni simili e purtroppo denota che la cultura dell’antirazzismo in alcune tifoserie non ha ancora preso piede. Si tende a sottovalutare il problema ma ci si aspetterebbe una reazione più forte anche da parte degli altri tifosi, e solidarietà nei confronti di Balotelli e degli altri giocatori. Non si può più tollerare questa situazione senza che la giustizia sportiva prenda provvedimenti seri”.
Sulla possibilità di sospendere le partite di calcio: “Sospendere può essere una soluzione, perché da l’idea della gravità di quello che si sente: non è piacevole ma può essere una giusta reazione per sottolineare la gravità e come gesto di denuncia, però per il futuro serve prevenzione. identificando i protagonisti senza dare responsabilità generalizzata alla tifoseria”.
Sul ruolo del Parlamento a proposito: “Le leggi sono più che sufficienti, semmai andrebbero applicate, ma la magistratura spesso tende a trovare attenuanti. Penso più che altro che ci sia bisogno di una cultura dal basso: va fatta molta più informazione e va fatta insieme alle società ma anche alle tifoserie. Poche sono impegnate in prima linea a contrastare temi come l’antirazzismo, magari come Parlamento dovremmo favorire il dialogo con le tifoserie che sono sicuramente sensibili al problema”.
E, infine, sul razzismo e il bullismo Tout Court: “Balotelli è un personaggio che magari non si fa amare, ma dobbiamo avere il coraggio di dire con chiarezza che in moltissimi casi si tratta di razzismo e che il fenomeno viene sottovalutato. All’estero la reputazione sociale delle tifoserie viene intaccata per molto meno perché il fenomeno è ritenuto inaccettabile, mentre da noi c’è ipocrisia: nella nostra Italia, che ha tante esperienze positive di integrazione, ci sono purtroppo anche questi episodi di razzismo che vanno chiamati col proprio nome se si vuole fermare questa deriva”.