CORRIERE DELLO SPORT – P. GUADAGNO – Maicon torna in Italia. Alla Roma. Sì proprio la grande rivale di molti dei suoi trionfi interisti. Primo trofeo, la Supercoppa italiana dell’agosto 2006 (con bis nel 2008 e tris nel 2010 e unica amarezza nel 2007), strappata dopo una clamorosa rimonta (da 0-3 a 4-3 ai supplementari), e ben 3 scudetti dei 4 nerazzurri, conquistati mettendosi dietro i giallorossi. Il bilancio del brasiliano è negativo solo in Coppa Italia, visto che di 3 finali contro Totti e compagni ne ha lasciate per strada un paio. Il suo nome, invece, non è mai entrato in alcun tabellino. (…)
GLI INIZI – Maicon è sbarcato sul pianeta nerazzurro nell’estate 2006. Ma era già stato prenotato almeno un anno prima, grazie all’intuito di Mancini, che ne aveva individuato le doti al Monaco, la sua prima squadra europea. Sei milioni di euro il prezzo del suo cartellino: un vero e proprio affare, considerando l’impatto che poi ha avuto nelle fortune interiste. E pensare che inizialmente non era titolare. La fascia destra era ancora territorio di capitan Zanetti. E lui doveva entrare per imprimere una svolta più offensiva alla partita. Gli ci vollero poche gare, però, prendersi la scena e la maglia da titolare, ovviamente senza più mollarla. Guarda caso, la svolta avvenne proprio contro la Roma: terza giornata del campionato 2006/07 e Inter corsara all’Olimpico grazie ad una prodezza di Crespo, con Maicon terzino e Zanetti definitivamente spostato a centrocampo.
UNICO – Da quella serata, si può tranquillamente affermare che è cominciata una vera e propria epopea. Nessuno, infatti, né in Italia né in Europa poteva vantare un giocatore di quella potenza sulla corsia destra. E’ vero che qualche volta la sua efficacia difensiva ha lasciato a desiderare, ma è accaduto soprattutto nei suoi ultimi anni nerazzurri. Quando, con l’avanzare dell’età, il fiato è fatalmente diminuito. Per tante stagioni, invece, Maicon è stato un vero spettacolo per gli occhi. E soprattutto una polizza assicurativa per tanti attaccanti. Dei suoi cross o dei suoi assist hanno beneficiato in tanti. (…)
LE PRODEZZE – Già, ma se i traversoni precisi e tagliati sono stati spesso la sua specialità, con il suo destro, il brasiliano è stato spesso capace di infilare prodezze spettacolari. L’ultima clamorosa da interista è stato il sigillo in un derby vinto per 4-2 (maggio 2012). Ai rossoneri, peraltro, ha regalato pure un altro dispiacere in un clamoroso 4-0 di fine agosto 2009. E un paio di bocconi amari li ha dovuti digerire anche la Juventus. Poche storie, Maicon è stato un idolo amato e idolatrato dai tifosi nerazzurri. Anche se la sua rete più importante è stata forse quella del temporaneo 2-1 nell’andata della semifinale di Champions contro il Barcellona del 2010. (…)
L’ADDIO – Quello fu il picco più alto raggiunto da Maicon e da lì cominciò anche la sua discesa. Qualche acciacco muscolare di troppo, infatti, cominciò a fargli perdere la solita continuità. Così, la scorsa estate, dopo averla già sfiorata in un altro paio di occasioni, venne consumata la separazione dall’universo nerazzurro. Una manciata di milioni di euro e via verso Manchester, sponda City, per riabbracciare Mancini. Purtroppo per lui non è andata come sperava. I problemi fisici sono aumentati.