GAZZETTA DELLO SPORT – C. ZUCCHELLI – «Ho dovuto rinunciare alla mia utopia». Si sfogava così qualche tempo fa Walter Sabatini. Dopo aver preso atto che il sogno di una squadra di ragazzini giovani e forti capaci di «spaccare in due la Serie A» (altra frase cara al d.s.) era destinato a non realizzarsi, Sabatini ha deciso di cambiare strategia: no alle scommesse—se non per ruoli secondari — sì a giocatori già fatti. Esperti e conoscitori del campionato italiano o, in alternativa, abituati al calcio europeo. Maicon, Strootman e Benatia corrispondono a questo identikit, Jedvaj e Skorupski sono e saranno le eccezioni alla regola.
Più vecchi La prima e la seconda Roma costruite da Sabatini avevano un’età media rispettivamente di 25.79 anni e 25.04, la rosa attuale di 25.48. Il dato è sostanzialmente invariato, se non fosse che prima gli Under 30 giocavano titolari (vedi Viviani contro la Juventus con Luis Enrique in panchina, con De Rossi centrale di difesa) mentre adesso sono relegati a ruoli di secondo piano. La Roma che si sta costruendo, infatti, vedrà in porta De Sanctis (anni 36), in difesa Maicon e Balzaretti (entrambi 32, col brasiliano che li festeggia dopodomani), oltre a Burdisso, 32 anche lui, che sulla carta non parte titolare ma che alla fine un posto in squadra potrebbe trovarlo. A centrocampo con i giovani Strootman e Pjanic, il perno—mercato permettendo— sarà De Rossi, che proprio oggi compie 30 anni. In attacco Lamela e Destro sono Under 25 (21 e 22), Totti invece va per i 37 anni. E Osvaldo, se resterà, per i 28. Addio al progetto giovani quindi?
Tra sogno e realtà A Trigoria negano con forza, anche se la realtà è sotto gli occhi di tutti. E la realtà dice la Roma ha bisogno di gente esperta e di personalità. E pazienza, si fa per dire, se Balzaretti viene da una stagione pessima, Maicon pure, e De Sanctis va via daNapoli perché il Napoli, oltre a Reina, ha preso quel Rafael che Sabatini ha avuto in mano per mesi. «Troppo giovane e poco esperto», la sentenza di Garcia, che ha subito messo in chiaro che lui di esperimenti non vuole sentirne parlare. Vuole lottare per i primi posti e vuole farlo da subito. Con buona pace dei progetti e delle utopie.