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FOCUS – Le 10 perle giallorosse: grazie all’ariete Borriello e alla classe di Ljajic, anche Giulietta si innamora della Roma

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TEDESCHI

ROMA  CHIEVOMinuto 67‘ della ripresa, gara difficilissima per la Roma che appare in difficoltà, per via di un Chievo tosto, schierato quasi su unica linea difensiva, una vera e propria muraglia umana a difesa della porta di Puggioni, poi improvvisamente un lampo squarcia l’Olimpico: uno due sull’out di sinistra tra Ljajic e Florenzi che con caparbietà vince un rimpallo in area, cross di sinistro e incornata di testa di Borriello che fa esplodere gli oltre 45 mila spettatori assiepati sugli spalti.

Un boato incredibile accompagna la corsa sfrenata di Marco Borriello, che dopo 893 giorni dall’ultimo goal in maglia giallorossa, (in quell’inutile Roma-Samp del campionato 2010-2011), ritrova la gioia più grande che lo ripaga dei sacrifici fatti in queste settimane, tra panchine e spezzoni di gara giocate da combattente vero.

Si combattente, come tutti i suoi compagni indomiti anche in una serata che apparentemente poteva sembrare la “classica” serata storta di giallorossa memoria, e invece la nuova Roma, quella del General Garcia, riesce a tirare fuori l’ennesimo coniglio dal cilindro, dopo aver assediato la porta del Chievo dal primo minuto di gara.

Le assenze sembrano pesare, soprattutto quella di Totti, senza il quale la compagine romanista gioca un calcio meno fluido, pesa anche sulle gambe di alcuni interpreti la battaglia di domenica al Friuli, con la nona vittoria colta in 10 contro 11 per quasi mezz’ora.

I giallorossi segnano e poi si proiettano a difesa della propria porta, dove in realtà per l’ennesima volta non arrivano tiri degni di nota (il Chievo con soli 2 tiri verso lo specchio consegue il record negativo stagionale della Serie A), a dimostrazione che forse la vera forza di questo gruppo è la capacità di tenere blindata la rete difesa da Morgan De Sanctis.

Nota di merito anche per Adem Ljajic che ieri sera ha mostrato per lunghi tratti di gara la sua classe immensa, mista alla voglia straordinaria, per un ragazzo di soli 22 anni, di prendersi sulle spalle le responsabilità, di guidare la squadra alla vittoria, incombenza che in genere ricade su Francesco Totti, non uno a caso !

Allo scadere dei 4 minuti di recupero concessi dal pessimo Peruzzo di Schio, l’Olimpico esplode in un applauso scrosciante che perdura per oltre 5 minuti, non solo ROMA  CHIEVOperchè gli uomini di Garcia sono entrati da ieri, di diritto, nella storia della nostra Serie A con le 10 vittorie di file nelle prime dieci giornate, ma soprattutto perchè la gente è conscia di avere dinanzi a se finalmente una squadra in grado di combattere e sudare per la maglia, orgogliosa di vedere un gruppo unito, che si sacrifica gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo.

Gioia mista a speranza e consapevolezza per un obiettivo europeo quasi centrato, visto il distacco dalla quarta di 11 punti maturati in queste prime giornate, e di un altro obiettivo, quello più grande, quello tricolore che la Roma non può tirarsi indietro dal perseguire, dal rincorrere con tutte le sue forze, contro ogni difficoltà e ogni ostacolo che si frapporrà tra lei e la meta finale, insieme al suo pubblico, splendido a soffiare sulle spalle dei propri giocatori.

Un cortocircuito collettivo così ha pochi precedenti, i giocatori lo sentono, i tifosi ne sono partecipi, l’Italia forse da ieri sera se n’è accorta: la Roma in questo momento è più forte di tutto e tutti e lotterà fino alla fine per lo SCUDETTO.

 

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