Una partita che va al di là dei tre punti, una sfida nella sfida: le dichiarazioni rilasciate durante la settimana tendono sempre a voler destabilizzare e innervosire l’avversario, le coreografie sono pronte ad essere esibite sugli spalti, i cori intenti a rappresentare l’orgoglio, la tradizione e la storia di una tifoseria, l’amico al bar da sbeffeggiare il giorno dopo, e quella voglia matta di camminare per le vie di Roma a testa alta potendo dire a tutti: “Ho vinto il Derby”.
Tutto questo è la stracittadina, tutto questo e molto altro ancora; una scarica di emozioni capaci di condizionare, in positivo o in negativo, il proseguo del campionato di entrambe le squadre.
“Abbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio”. Così chiosò Rudi Garcia lo scorso 22 settembre, raggiante dopo il successo ottenuto nel suo primo Derby della Capitale.
Sarà però una Lazio diversa quella che il tecnico francese incontrerà stavolta, una Lazio galvanizzata dal ritorno in panchina di Edy Reja, in grado, all’indomani dell’esonero di Petkovic, di far riacquisire quella autostima e quella consapevolezza nei propri mezzi che sembravano ormai smarrite.
NUMERI E PRECEDENTI: I numeri non si sono fatti attendere: il primo dato su tutti a balzare agli occhi è che da quando il tecnico goriziano ha fatto il suo ritorno a Formello, la squadra biancoceleste non ha ancora perso in campionato.
Cinque risultati utili consecutivi nel mese di gennaio, tre vittorie e due pareggi ottenuti, interrotti solamente dalla sconfitta in Coppa Italia subita contro il Napoli.
Nella stracittadina invece lo score di Reja non può certo definirsi, per usare un eufemismo, dei migliori: una sola vittoria e quattro sconfitte consecutive, che hanno condizionato in modo decisivo il rapporto con la tifoseria e, di conseguenza, il suo operato.
Anche se le due squadre condividono ancora lo stadio, sarà la Roma ad essere “ospitata” dalla squadra biancoceleste, che nonostante le numerose difficoltà incontrate in questo campionato, in casa può vantare un rendimento discretamente positivo.
Sei vittorie, due pareggi e due sole sconfitte, ma soprattutto, la terza miglior difesa della Serie A nelle partite casalinghe: nove gol subiti, sola la Roma e la Juventus hanno fatto meglio incassandone rispettivamente due e sette.
Il bilancio totale dei Derby capitolini in campionato vede avanti la Roma, che è a caccia della 50esima vittoria.
La Lazio è a quota 36 successi, con l’ultimo – quello del 26 maggio – che ha pesato come un macigno nella storia delle sfide tra i due club.
Reja ha voluto blindare i propri giocatori all’interno delle mura del centro sportivo di Formello, lontani da occhi indiscreti per non concedere all’avversario alcun tipo di vantaggio.
Un modo come un altro insomma per mischiare le carte, anche se in realtà, c’è poco da nascondere: ci sono solo da verificare le condizioni di Konko, mentre è recuperato Dias.
Al centro dell’attacco agirà Klose, supportato sugli esterni da Candreva e Keita, che sta trovando sempre più spazio dopo il tormentato addio di Hernanes, calciatore che nel derby era riuscito a mettersi in mostra sfoderando, dopo i gol, la sua acrobatica capriola.
Rientrerà, dopo aver scontato la lunga squalifica inflitta per la vicenda del calcio-scommesse, Stefano Mauri, che però almeno all’inizio si accomoderà in panchina.
Dall’altra parte, Francesco Totti che collezionerà la sua 40esima presenza nel match più sentito dell’anno, spera di poter fare uno sgarbo segnando la sua decima rete ai cugini e alimentando il sogno Scudetto.
Concludiamo rievocando la frase che spesso Zeman andava ripetendo alla vigilia: “Il Derby è una partita come tutte le altre, vale solo tre punti”.
Sarà, ma siamo sicuri che i tifosi la pensino allo stesso modo?
PROBABILE FORMAZIONE
Lazio (4-3-3): Berisha; Cavanda, Dias, Biava, Radu; Ledesma, Gonzalez, Lulic; Candreva, Klose, Keita.
A disp.: Marchetti, Strakosha, Ciani, Pereirinha, Cana, Crecco, Onazi, Mauri, Felipe Anderson, Kakuta, Perea. All.: Reja
Squalificati: Biglia (1)
Indisponibili: Ederson, Konko, Postiga