Il giorno dopo la rescissione del contratto, parla Adriano e spiega il perché del divorzio dai giallorossi, non nascondendo un certo rimpianto per come è andata una stagione che doveva segnare un rilancio.
A TESTA ALTA – “Ho deciso assieme alla società di andare via per un problema mio – dice Adriano ai microfoni di Sky Sport -. In questa stagione non è andata bene, mi sono infortunato tre volte, l’ultima la più grave, abbiamo parlato tantissimo con la società e abbiamo deciso di chiudere qua. Potevo rimanere in Brasile – aggiunge riferendosi al periodo trascorso in patria per recuperare dall’intervento alla spalla – ma non volevo fare come con l’Inter. Allora ho fatto lo sbaglio di non venire a parlare per risolvere la situazione e ora sto rinunciando a tanti soldi ma la cosa più importante per me è essere felice con la mia famiglia, i soldi poi arrivano”. Adriano afferma di poter lasciare Roma “a testa alta, non ho mai trattato male nessuno, ho sempre aspettato tutti. Mi dispiace per i miei compagni che avevano bisogno di me ma non ce la facevo più”.
NOSTALGIA DI CASA – Il vero motivo del divorzio è la nostalgia di casa. “Ero triste e ho deciso di tornare in Brasile dove ho due figli che mi mancano troppo – continua -. Loro sono attaccatissimi a me e quando parlo con loro al telefono mi viene da piangere. Mi si potrebbe dire che potevo portarli qui ma non è così semplice, sarebbe stato
un atto di egoismo da parte mia, in Brasile vive mia madre, mio fratello gioca nel Flamengo. Ormai ho 29 anni e devo badare a me stesso da solo, ci sono cose che pesano tantissimo sulle mie spalle, la mia famiglia, i miei figli e tutto questo mi ha fatto pensare che la cosa più giusta per me era tornare in Brasile e stare vicino a loro”.
L’ESPERIENZA ALLA ROMA – Sono tante le cose che non hanno funzionato durante la sua breve esperienza alla Roma. “Mi è mancata un po’ di fortuna in questa stagione – spiega ancora Adriano -. Quando ho cominciato ad allenarmi bene, a stare bene, mi sono infortunato all’adduttore e sono stato fermo un mese e mezzo-due mesi. Poi sono tornato, ho giocato una partita, Ranieri ha visto che stavo facendo dei progressi e mi sono fatto male alla caviglia. Altri due mesi fermo. Così diventa difficile, mai nella mia vita ho avuto tanti infortuni come in questa stagione, forse erano un segno di Dio per dirmi che era meglio tornare in Brasile”. Dopoil secondo infortunio, Adriano aveva avuto una nuova occasione. “Ho giocato contro Milan e Chievo abbastanza bene ma mi sono fatto male anche alla spalla – ricorda -. Sono cose che succedono nella vita e alla fine ho scelto assieme alla società di tornare in Brasile”.