IL TEMPO (A. SERAFINI) – Fuori dalla Seleçao, atteso dalla Roma. Saranno ore importanti quelle che seguiranno lo sbarco di Maicon nella capitale, previsto oggi all’aeroporto di Fiumicino intorno alle 13.
Il duro comunicato della federazione brasiliana, che ha detto addio al giocatore ha causa di apparenti motivi disciplinari, verrà finalmente arricchito di particolari a Trigoria dal diretto interessato. Non è stata raccontata ancora tutta la verità. La Roma, infatti, ha provato a contattare la federazione brasiliana più volte da domenica sera senza ricevere però risposta. E la cosa, ovviamente, non ha fatto piacere, così come la maniera «pubblica» di gestire il caso. A Miami Maicon ha giocato 90’ contro la Colombia e poi, come un fulmine a ciel sereno, la comunicazione dell’espulsione dal ritiro e del conseguente ritorno in Italia. Tutto a firma di Gilmar Rinaldi, coordinatore tecnico di tutte le nazionali brasiliane, insignito della nuova carica dopo il disastro Mondiale.
Un nome ben conosciuto a Trigoria e dallo stesso Maicon, per vecchie storie mai risolte. Dagli Stati Uniti cominciano a trapelare voci sull’episodio che ha interrotto il rapporto del terzino con la nazionale. Causa dello scontro un importante ritardo sul rientro in hotel dopo una giornata di riposo concessa: il terzino romanista insieme ad altri compagni avrebbe violato di molto il limite d’orario programmato dal ct Dunga alle 20, scatenando poi una lite furibonda proprio con Rinaldi. I toni si sono accesi e pare che si sia arrivati anche alle mani. Un fatto definito inaccettabile dalla federazione e che ha punito Maicon con la pena più grave.
Durante l’esperienza all’Inter, Maicon si era già scontrato con Rinaldi, in quel periodo procuratore, tra gli altri, di Adriano e Simplicio. Un diverbio nato durante la battaglia legale tra il manager e l’ex attaccante romanista in cui il difensore aveva partecipato da testimone in favore del suo collega. Rinaldi poi non ha lasciato un buon ricordo nemmeno dentro Trigoria, dove si è scontrato con Sabatini in occasione dell’addio di Simplicio dalla capitale. Ora il ds è ansioso di parlare in fretta con Maicon, più che altro per valutare quanto l’episodio abbia scosso psicologicamente il ragazzo. Il rischio di riabbracciare un giocatore (ritenuto fondamentale da Garcia e dallo spogliatoio) demotivato e arrabbiato non era stato calcolato. Per di più a pochi giorni dalla chiusura del mercato.’
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