Consultinvest Pesaro-Acea Virtus Roma 89-87 (17-30, 39-51, 63-71)
Consultinvest Pesaro: Ross 8, Myles 27, Basile, Musso 15, Caverni ne, Raspino 11, Judge 10, Williams 8, Reddic 10, Tortù ne All. Dell’Agnello
Acea Virtus Roma: Ejim 5, Triche 9, Jones 18, D’Ercole, Sandri 5, De Zeeuw 14, Kushchev ne, Finamore ne, Gibson 12, Stipcevic 16, Morgan 8, Pullazi ne All. Dalmonte
Non c’è nulla di positivo da trarre in questa serata pesarese. La Virtus, dopo aver dominato la gara per due quarti e mezzo, getta alle ortiche l’opportunità di vincere un match controllato e anche a tratti ben gestito, contro una Vuelle inizialmente imbarazzante, quasi da far tenerezza. Poi, complice forse la stanchezza dei tre supplementari di Nymburk mercoledì (una motivazione, ma non certo una giustificazione), Roma esce mentalmente dal match, smette di fare le scelte giuste contro la zona 2-3 messa in campo da coach Dell’Agnello (buona, non certo impenetrabile) e da la possibilità ai padroni di casa di recuperare punto su punto, sino al concitato finale, nel quale i biancorossi riescono a spuntarla dallo stillicidio dei tiri liberi dopo fallo sistematico. Anche chi nel punteggio personale è andato bene (Jones, De Zeeuw e Stipcevic) ha grandi responsabilità per un risultato che alla vigilia non era preventivabile. Ancora troppi tiri da tre punti non supportati dalla percentuale di realizzazione (9/30, 30%) anche quando Pesaro era in bonus, non trovando quindi soluzioni dentro l’area per prendere falli buoni per incrementare il vantaggio. Distrazioni in difesa, troppi tagliafuori non eseguiti correttamente, hanno regalato chance ad una squadra avvolta nel silenzio assordante della Adriatic Arena, accesasi poi quando i propri ragazzi hanno tentato, con successo, di trovare la prima vittoria stagionale a fronte delle quattro sconfitte in fila. In casa Roma, come detto, pochissime sono le attenuanti. Coach Dalmonte dovrà prendere di petto la situazione, perchè non si possono gettare al vento occasioni come queste, essendo già la seconda volta in una settimana. C’è tutto il tempo per rimboccarsi le maniche e lavorarci su, ma qualche giocatore deve capire che a questo livello si fa sul serio, in ogni circostanza e contro qualsiasi squadra.
La partita. Inizia in equilibrio la gara, con vantaggi alternati. Il primo mini allungo è di Roma (6-11) al 5′, dopo la tripla di Gibson. All’8′ è sempre la Virtus in avanti, ma di 3 (15-18). Da qui parte la fuga ospite, che piazza in 2′ un 2-12 che manda al primo riposo la Virtus sul +13 (17-30). Vantaggio che tocca anche le 17 lunghezze (17-34) al 12′. Divario che prosegue su questo margine per quasi tutto il periodo, mandando le due squadre al riposo lungo con Roma in pieno controllo (39-51), nonostante due canestri letteralmente regalati nei secondi finali a Pesaro.
Al rientro dagli spogliatoi si intuisce che Mussini e compagni hanno intenzioni bellicose e che non vogliono mollare così la presa. Al 25′ Ross da il -8 (51-59). Roma trova un altro allungo (59-71) al 29′ dopo la schiacciata di De Zeeuw. Due liberi di Myles in chiusura, lasciano ancora in vita Pesaro (63-71). Al 33′. dopo l’ennesimo tecnico affibbiato dalla terna arbitrale, Stipcevic realizza il libero del +11 (65-76), che sembra mandare la gara definitivamente in ghiaccio. Invece, è l’inizio della fine. Pesaro in 2′ piazza un 12-0 che la porta addirittura avanti (77-76), guidata da un inarrestabile Myles. Jones segna quattro liberi in fila che ridanno all’Acea il +4 (77-81) al 38′. Sempre dalla linea della carità la Consultinvest ritrova il vantaggio sull’89-86. Gibson fa 1/2, rimbalzo di De Zeeuw, errore al tiro, altro rimbalzo di Bobby Jones che subisce il fallo. Con due liberi si andrebbe ai supplementari. Invece l’ala di Compton, sin li estremamente precisa, sbaglia il primo. L’errore volontario sul secondo si spegne tra le braccia dei marchigiani che esultano per il primo successo in questo campionato e lascia Roma ad interrogarsi su come si possa buttare via una partita praticamente già vinta.
Comments are closed.