Strootman, alla fine del tunnel c’è la panchina

Strootman, alla fine del tunnel c’è la panchina

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kevin-strootman-as-romaIL MESSAGGERO (S. CARINA) – Alla fine l’ha spuntata Strootman. Perché dopo 8 mesi di inattività disputare una gara con la Primavera a Trigoria non poteva reggere il confronto con il fascino di tornare a respirare, seppur dalla panchina, l’aria dell’Olimpico. E non perché l’olandese ritenesse poco gratificante giocare con i giovani: del resto, un protocollo del genere la Roma lo aveva già adottato lo scorso anno con Destro che, fermo dal 26 maggio, scese in campo a novembre con la squadra di Alberto De Rossi proprio con l’intento di mettere minuti nelle gambe dopo il lungo stop. Il problema, però, è che Kevin da oltre un mese aveva messo nel mirino la gara con il Torino. E per un calciatore fermo dal 9 marzo, avere un obiettivo è stata la molla che gli ha permesso di superare i momenti di sconforto, quando vedeva i compagni giocare e lui invece era alle prese per la millesima volta con lo stesso, noioso esercizio legato alla riabilitazione.

RESTROSCENA –  Figuriamoci, quindi, la delusione quando nei giorni scorsi ha appreso dai media che avrebbe giocato con la Primavera. Strootman non l’ha presa bene, semplicemente perché non se lo aspettava e non ne era stato messo a conoscenza. Inoltre essendo in programma giovedì scorso un test proprio per valutare il suo ginocchio, riteneva pressoché inutile fare il bis tre giorni dopo. Il problema è che giovedì, arrivato a Trigoria come un bambino al primo giorno di scuola, Kevin ha avuto una sgradita sorpresa: la gara era stata annullata. A quel punto, tutto lasciava presagire che avrebbe giocato con la Primavera. In tanti a Trigoria, anche dello staff di Garcia, non avevano fatto però i conti con l’olandese. E così ieri Kevin ha voluto parlare da solo con il tecnico al quale sono bastati pochi secondi per capire quanto fosse importante a livello psicologico la convocazione per il ragazzo. Detto, fatto: questa sera l’ex Psv siederà in panchina.

DUBBIO TRIDENTE–  Vicino a lui ci sarà Florenzi, recuperato a sorpresa nonostante la caviglia destra non al meglio. Con i rientri dal primo minuto di Totti, Gervinho, Pjanic, Cole e De Sanctis il dubbio della vigilia è legato al trio offensivo. Le rotazioni effettuate da Garcia lasciano presumere che questa volta possa toccare a Ljajic che sinora quando è stato impiegato titolare ha avuto come partners Gervinho e Florenzi (a Empoli), Totti e Gervinho (a Parma e contro la Sampdoria) e Totti-Destro (con il Verona e con il Chievo). Ieri, però, il tridente provato in avvio di seduta prevedeva l’impiego di Destro insieme a Totti e Gervinho. Parola a Garcia.

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