IL MESSAGGERO – Il calcio europeo è uno scrigno di rarità. Una di queste è la figura della bandiera-goleador. Si tratta dei giocatori che non hanno solo dedicato la carriera a un unico club, ma si sono anche distinti per aver segnato a valanga. I “Totti” d’Europa, insomma: una vita per un’unica squadra; un’unica squadra per una vita. Maximilian Morlock fu uno degli antesignani. Giocò nel Norimberga tra il ‘40 e il ‘64, realizzando 294 gol: un bottino che permise alla squadra di vincere due campionati e una coppa nazionale. Morlock conquistò anche un Mondiale nel ‘54, indossando la maglia della Germania Ovest. Lo scozzese William Liddell – detto Billy – rimane una leggenda del Liverpool. Contribuì al successo dei Reds nel campionato del ‘47, per poi ritirarsi nel ‘61. «Liddell aveva tutto», raccontò Bill Shankly, uno dei suoi allenatori.
La classifica delle bandiere-goleador impone un balzo di oltre mezzo secolo. Lionel Messi è, oggi, uno dei migliori calciatori del mondo: veste i colori del Barcellona dal 2004, e – a 23 anni – ha già firmato 172 gol con la squadra catalana, riuscendo a mettere nella bacheca 13 titoli. Senza dimenticare due Palloni d’Oro. Ancora un salto nel passato. Nell’Olanda degli anni ‘70, imperversava Sjaak Swart, un attaccante che collezionò 170 reti tra il ‘56 e ‘73 giocando soltanto nell’Ajax. Swart, al fianco di Crujiff, trionfò soprattutto in campo internazionale, laureandosi campione d’Europa per tre volte di fila, e campione del mondo nel ‘72. Norimberga torna protagonista, poi. Heinz Strehl è uno dei marcatori più prolifici della storia del club, avendo messo a segno 159 gol fra il ‘58 e il ‘70: non per caso, accompagnò il Norimberga al titolo nel ‘68. La graduatoria dei “Totti” d’Europa obbliga a virare verso la città di Manchester. Ryan Giggs, 37 anni, continua a impartire lezioni di calcio dal 1989: ha conquistato 33 trofei con i Red Devils, firmando 110 reti, e infrangendo un’infinità di primati. E’ il simbolo dello United. Anche Fred Tilson segnò 110 gol solo a Manchester, ma scelse il City, negli anni ‘30. Quattro decenni dopo, Jürgen Grabowski assurse invece a simbolo dell’Eintracht Francoforte, realizzando 109 reti, e vincendo una Coppa Uefa.
Citazioni d’obbligo, infine, per Steven Gerrard, attuale capitano del Liverpool; per Robert Herbin, una vita a Saint-Etienne negli anni ‘60; per Klaus Augenthaler, difensore del Bayern Monaco dal ‘75 al ‘91; e per Santiago Bernabeu, che costituisce l’emblema della bandiera divenuta mito: Bernabeu, scomparso nel ‘78, è stato calciatore, allenatore e presidente del Real Madrid. Una rarità.