Carlo Mazzone, colui che ha lanciato Francesco Totti nel calcio italiano, è intervenuto a Radio Ies all’interno della trasmissione “Roma Anch’io lo Sport”
Sulla sua esperienza con Totti
“Trovai Totti nella sala stampa, per arrivarci bisognava attraversare all’aperto un breve percorso, ed era una giornata piovosa e si è presentato con l’accappatoio e i capelli bagnati, pur di rispettare l’appuntamento con i giornalisti. Io gli chiesi dove andasse, che avrebbe potuto prendersi un malanno, e lui ci rimase un po’ male. Personalmente ho cercato di allenare l’uomo, non il giocatore, perché allenando l’uomo allenavo l’uomo ed il giocatore, era matematico, era scontato. Le gioie,i dolori, i comportamenti, le famiglie, queste sono le cose fondamentali”.
Su Roberto Baggio
“Quello dell’allenatore è un mestiere complesso, poi arrivano queste gioie questo gran piacere- prosegue Mazzone sui 201 gol segnati da Francesco Totti, ricordando anche i 205 di Roberto Baggio- Il calcio italiano deve molto a Baggio perchè era stato dato per finito, stava a casa. Io lo venni a sapere da un amico. Seppi che forse andava alla Reggina perché voleva tornare a giocare. Mi sono messo in contatto con lui, gli ho fatto al proposta e, di fatto, gli abbiamo allungato la carriera. Baggio è stato tre anni con me al Brescia, in effetti il calcio italiano aveva emarginato questo grande campione che era stato dato per finito. Lo stesso vale per Beppe Signori, o per Renato Campanini. (giocatore dell’Ascoli protagonista della promozione dalla C alla A, ndr)”
Sul trattamento riservato a Totti
“Francesco Totti è stato messo alla berlina, c’è stato un comportamento inqualificabile nei suoi confronti. A 34 anni non si devono chiedere delle prestazioni, ma delle giocate. La qualità tecnica era riconosciuta al giocatore, io ho avuto la sensazione che fosse un giocatore di grosse qualità tecniche, da subito. Fotografando la carriera di Totti, i gol più importanti sono quelli che ci hanno fatto vincere, è chiaro. Quando Totti ha rischiato di lasciare la Roma, con Carlos Bianchi allenatore, io mi sono mosso attraverso amici comuni, allora parlai con il Presidente e chiesi che venisse dato a me, ero al Cagliari, dal momento in cui avrebbero dovuto cederlo. Si giocava il TORNEO Città di Roma contro l’Ajax e B. Monchenglabach, venni a Roma e Totti fece una grande prestazione. Io stesso parlai con il Presidente consigliandogli di tenerselo stretto, e lui così fece. Peppe Giannini ebbe lo stesso trattamento che sta avendo Totti. Quando i campioni scendono dal palcoscenico a Roma tanti si divertono a beffeggiare il campione. Se uno è un delinquente, un mascalzone, certi attacchi pure pure li sopporto, ma questi sono ragazzi per bene, hanno sposato la romanità, sono stati legati alla maglia, senza chiacchiere, senza dirlo, hanno fatto la storia della Roma”
Sulle possibilità di un suo ritorno a Roma
“Non scherziamo ho un’età che non mi consente di allenare comunque appena Totti supererà Baggio credo che Roberto non ci rimarrà male ed io sarò pronto ad offrire la cena ad entrambi”.