IL TEMPO (A. AUSTINI) – Una situazione paradossale, ma nessuno nella Roma ha fretta di cambiarla. Walter Sabatini è un diesse dimissionario, nessuno finora è riuscito a fargli cambiare idea nonostante il pressing a cadenza quotidiana, da Baldissoni e Spalletti in giù, per convincerlo a restare, eppure resta attivo come mai sul mercato: sta lavorando su svariati fronti, fra riscatti, cessioni e acquisti per il futuro.
Se le prime due «missioni» si possono in gran parte concludere entro il 30 giugno, la data fissata da Sabatini per l’addio, lo stesso non si può dire riguardo alla scelta dei nuovi calciatori. Fatto sta che il dirigente, in accordo con la proprietà, ha dato mandato a tutti i suoi uomini di fiducia di portagli almeno un centrale difensivo, se non due, un terzino sinistro, un centrocampista e un attaccante. Chi poi li metterà sotto contratto è da scoprire, intanto la Roma non ha minimamente interrotto le manovre di mercato.
A cominciare dalle conferme: Rüdiger ed El Shaarawy sono i più probabili «riscatti» anche se bisogna tirar fuori 22 milioni entro giugno per tenerli entrambi, si lavora al rinnovo del prestito di Szczesny (possibile) e a quello di Digne (complicato), mentre Uçan, Gyomber ed Emerson sono prossimi all’addio. Restano invece i baby Sadiq e Nura al prezzo complessivo di 5 milioni già pattuito con lo Spezia.
Per motivi di bilancio la Roma deve reperire una quarantina di milioni entro il «fatidico» 30 giugno: ecco perché una cessione eccellente è assai probabile, con Pjanic che resta il maggiore indiziato nella batteria dei pezzi pregiati in cui spiccano Nainggolan e Manolas. Sul bosniaco c’è forte il Psg, pronto ad avvicinarsi alla cifra di 38 milioni fissata dalla clausola rescissoria. Una trattativa partita da diverse settimane, in cui potrebbe finire dentro Digne, ma quel che conta è il «cash». E dovendo incassare in fretta, la Roma sarà probabilmente costretta a uno sconto. Gli altri gioielli con cui arricchire le casse sono Sanabria (c’è l’Atletico Madrid) e Paredes (piace in Inghilterra), poi si dovrà trovare una soluzione per Doumbia (Cina) e Ljajic (l’Inter tratta al ribasso).
E gli acquisti? Dopo essersi assicurato Alisson e Gerson, Sabatini è andato in «fissa» per Dembele del Rennes, attaccante esterno del ’97 molto, molto promettente su cui però si è scatenata la concorrenza di tutti i migliori club d’Europa. Il prezzo si sta pericolosamente avvicinando a 20 milioni di euro, il ragazzo ha rinnovato il contratto ma la Roma non si è arresa.
Il reparto che cambierà di più sarà la difesa. Umtiti del Lione e Musacchio del Villarreal sono due centrali assai graditi. Bloccato l’ormai ex laziale Seck, tra i terzini sinistri piacciono Criscito, ex allievo di Spalletti e utile nella composizione delle liste in quanto italiano, il quasi inarrivabile Gaya del Valencia e Aogo dello Schalke. A destra, con la possibile promozione di Nura, non è detto che la Roma investa, però sta valutando le occasioni: dalla Francia arriva la notizia di un’offerta per Van der Wiel pronto a svincolarsi dal Psg, piace anche Gaspar del Villarreal. Fra i centrocampisti un nome ben in evidenza è quello di Tielemans, belga dell’Anderlecht. Tanto bravo quanto caro.