Il Messaggero (U.Trani) – La tregua è subito servita, per non dar seguito al disgustoso post partita di Bergamo. Organizzata a tavolino e studiata nei particolari, come seTrigoria fosse diventata Cinecittà. Sotto il sole e sul campo, la palla spesso in primo piano, a telecamere spianate. Mediaticamente perfetta, e girata da Roma TV, per voltare pagina. Le immagini, quando è necessario, diventano inequivocabili. Che poi sia stata finta, lo sanno per primi i protagonisti. Meglio, gli attori. Totti, nelle inquadrature, è sereno. Spalletti, pure. Ma la differenza, al momento di recitare la parte, è evidente. Francesco non guarda mai il tecnico. Gli sta accanto, limitando pure le smorfie. Lucio, invece,scherza e ride. Fa il simpatico. O almeno si sforza a esserlo. Quadretto semplice. Senza esagerazioni ed effusioni, solo mezze frasi. Baci, abbracci e carezze non si vedono. Sarebbe stato troppo, nella giornata in cui hanno ricevuto (separatamente) il Tapiro d’oro. Tutto fa spettacolo.
MULTE IN ARRIVO – La società giallorossa è intervenuta di prima mattina.Sabatini ha incontrato Spalletti per concordare la exit strategy. La linea, però, è sembrata chiara già da domenica sera, quando i dirigenti hanno convinto il tecnico a sminuire il fattaccio con il comunicato pubblicato sul sito della Roma. Mai è stato pensato di mettere fuori rosa il capitano: la punizione sarebbe stata spropositata e soprattutto ingiusta. Nella vivace nottata della vigilia sono rimasti coinvolti altri 3 giocatori: Pjanic,Nainggolan e Manolas. Il rimprovero, anche duro, ci sta tutto, l’autolesionismo no: in piena volata Champions, non è proprio il caso di rinunciare a 4 titolari. Il ds, nel colloquio con l’allenatore, è stato diretto (e Lucio ha avvisato la squadra che chi non ha rispettato le regole verrà punito). Da qui alla fine della stagione bisogna lasciare da parte le questioni personali e abbassare soprattutto i toni. Per raggiungere l’obiettivo, cioèdifendendo almeno il 3° posto: l’Inter fa sul serio. Le somme si tireranno solo dopo il traguardo. Anche Baldissoni e Zanzi hanno spinto in questa direzione (il dg e il ceo sono poi volati a Milano in Lega). All’esterno deve passare il messaggio della compattezza tra il tecnico e la squadra, anche se è scontato che la società supporti Spalletti e non solo perché soffre (e tanto) l’ambiente romano.