REPUBBLICA.IT (M. PINCI) – Presente e futuro, due rotte sulla stessa strada. L’italian job di DiBenedetto e soci, che già entro il termine della settimana, dopo l’incontro con Unicredit a Boston, potrebbero essere formalmente i nuovi azionisti di riferimento della Roma. E la Champions, con tanto di sfida sul campo (e a davanti ai microfoni) alla Lazio. Mattoni e fondamenta della squadra che dovrà rinascere dalle ceneri di questo campionato. E il traguardo europeo sarebbe il regalo migliore che la Roma potrebbe fare a chi dovrà guidarla. Anche perché vorrebbe dire vincere la sfida contro la Lazio, rispondendo con i fatti alla task force di Lotito e alle polemiche di Reja, cui Montali ha scelto di replicare con il silenzio perché “la polemica non è nel nostro stile”.
DIBENEDETTO ASPETTA UNICREDIT – Intanto si costruisce il futuro: Unicredit e il gruppo americano di DiBenedetto sono pronti a incontrarsi. Nel week end gli avvocati hanno lavorato ininterrottamente (9 ore al giorno) per completare gli accordi e limare le differenze emerse nel corso degli ultimi contatti in conference. Allo stato attuale, non esistono più elementi sostanziali di distanza tra le parti. Servirà, però, del tempo per definire compiutamente i contratti di acquisto, riscritti più di una volta nel corso di questi mesi. Per metà della settimana sarà pronta la documentazione, in tempo per il viaggio, destinazione Boston, degli avvocati della banca, che hanno una prenotazione aerea fissata per il 13 aprile. Peluso, responsabile corporate di Unicredit, e Fiorentino, vice d. g. della banca (che DiBenedetto, con cui ha stretto un rapporto di grande fiducia, ha invitato personalmente), dovrebbero incontrare tutti i membri del consorzio Usa – composto, oltre che da Mr. Tom, anche da Jim Pallotta, Michael Ruane, Richard D’Amore – la mattina del 14, proprio nel New England. Su questo punto, le parti sarebbero ormai d’accordo, anche se prima di ufficializzare la partenza serve la certezza di arrivare alle firme. Firme che dovrebbero essere apposte tra il 15 e il 18, nonostante tutte le parti in causa avrebbero preferito non dover fare i conti con la pressione mediatica di una data predeterminata. “Cautela” e “attesa” sono le parole chiave delle ultime ore per i legali degli studi Tonucci, Bingham (per il gruppo americano), Grimaldi e Carbonetti. A questo punto, però, manca davvero solo la firma.
BALDINI ASPETTA CAPELLO – Le certezze sul futuro americano hanno convinto Franco Baldini e Walter Sabatini a sposare il progetto della nuova Roma. Il general manager della nazionale inglese, dopo il “sì” a DiBenedetto attende di essere “liberato” dall’incarico direttamente da Fabio Capello, con cui ha intrapreso l’avventura Oltremanica e a cui si sente legato. “Perché non mi porti con te?”, la battuta-risposta di Capello. Nulla più di un gioco, almeno fino alla naturale scadenza del contratto – luglio 2012 – da selezionatore dell’Inghilterra. A Roma urge però una soluzione immediata: Baldini aveva scelto il tecnico rivelazione del Porto, Villas Boas, che aveva anche incontrato due mesi fa in Portogallo. Un meeting per conoscersi e lasciarsi un’impressione positiva. Obiettivo sfumato nelle ultimissime ore, però, quando il Liverpool ha chiuso ogni spiraglio assicurandosi il futuro del tecnico lusitano. Altre idee? Difficilissimo arrivare a Wenger, poco probabile anche Ancelotti, nonostante la “speranza” di Totti. Resta il sogno Guardiola. E la pista Montella, che a Trigoria e non solo ha sorpreso tutti in positivo. In assenza di un big, la figura ideale per intraprendere il progetto giovani.
DE ROSSI IN BILICO – Un progetto che Baldini seguirà in prima persona: sarà lui stresso a occuparsi del settore giovanile. Al mercato penserà invece Sabatini: Un centrale (Kjaer?), due esterni, un centrocampista, un trequartista, un attaccante, forse due. Poi, tanti addii: certi quelli di Mexes e Menez, ma possono partire anche Vucinic, Borriello, perfino De Rossi. Proprio il centrocampista, contratto in scadenza 2012 (come il padre Alberto, tecnico della Primavera) e un rinnovo difficile, rischia di essere il sacrificio più doloroso. Baldini e Sabatini faranno di tutto per tenerlo, nonostante le sirene spagnole del Real, e quelle londinesi del Chelsea. Ma se anche Daniele facesse capire di voler andare, l’operazione decollerebbe in fretta. E la coppia Baldini-Sabatini virerebbe su due campioni: Pastore su tutti, magari anche Bale. Per mettere sulla bilancia dei sentimenti, il peso delle emozioni.