CORRIERE DELLO SPORT (F. TOTTI) – Sono diciotto anni che gioco con la stessa maglia, sono partito dal settore giovanile fino alla prima squadra e ormai è tanto tempo che gioco in serie A, ma le emozioni provate durante l’ultimo periodo sono state intense e indimenticabili. In particolare quelle che mi ha trasmesso la doppietta di Udine. Ho superato i 200 gol in campionato, altri record sono vicini, tutto mi sembra bello, quasi non riesco a credere che appena prima di Natale e subito dopo ho attraversato il peggior periodo della mia storia professionale con la Roma. L’esclusione di Milano e le partite nella quali sono entrato come a Genova con la Samp per pochi minuti mi hanno lasciato molta amarezza, non solo personale, ma anche per tutto quello che hanno provocato. In molti si sono sbizzarriti a darmi chi per finito, chi al capolinea, ma io avevo solo una strada da percorrere, quella del lavoro e del campo. A distanza di poco tempo i fatti credo che mi abbiano dato ragione anche questa volta. Il terreno di gioco e i numeri hanno sempre parlato per me. Tutto il resto conta poco, ma non ho ancora sentito o letto che qualcuno si sia ricreduto sulle opinioni espresse fino a poco tempo fa. E ancora una volta sarà il campo a regalarmi le soddisfazioni professionali – sia in Italia che all’estero – che nessuno potrà mai togliermi. I riconoscimenti avuti soprattutto fuori dai nostri confini mi hanno fatto enormemente piacere. Lontano dall’Italia tutto viene vissuto senza il campanilismo che spesso altera i veri valori tecnici. Nelle prossime partite, tutti noi dovremo avere l’obbligo di provare a centrare l’obiettivo Champions, che potrà permetterci di classificarci nella posizione alla quale questa squadra negli ultimi anni è abituata. Il nostro gruppo negli ultimi anni ha sempre regalato soddisfazioni alla tifoseria, centrando piazzamenti Champions, sfiorando lo scudetto e dando spettacolo in Europa. Da qui dobbiamo ripartire, soprattutto in virtù di quello che potrà accadere il prossimo anno con una eventuale nuova conduzione societaria. Siamo arrivati alla resa dei conti, i tifosi devono avere certezze sul futuro di questa squadra, che è unica, per la maniera in cui viene vissuta la passione sotto tutti i punti di vista. E come la storia ci ha sempre insegnato, la Roma deve mantenere al suo interno il senso di appartenenza a questi colori. La squadra per i nostri tifosi è una priorità assoluta, chi ne ha fatto parte ha sempre avuto un profondo attaccamento ai colori e mi auguro che questo accadrà anche in futuro, sia tra i i dirigenti che tra i calciatori. Indossare la maglia della Roma non è come indossare un’altra casacca. E’ qualcosa di unico.
Le prossime due partite in casa sono fondamentali per la nostra rincorsa al quarto posto, anche alla luce degli scontri diretti che vedranno impegnate le nostre concorrenti. Molto probabilmente questo è stato un campionato anomalo, sia per la lotta al vertice che per la zona Champions. Non ci sono state squadre che hanno fatto una cavalcata solitaria come negli scorsi anni. Questo significa che forse sul piano della qualità si è perso qualcosa, ma per il pubblico è stata una grande emozione e questa durerà fino al termine del campionato. Anche i nostri tifosi stanno con il fiato sospeso, ma noi speriamo alla fine di fargli un bel regalo. Per questo nelle prossime due partite all’Olimpico abbiamo bisogno del loro apporto. Ci auguriamo di averli come sempre al nostro fianco.
Negli ultimi due mesi abbiamo cambiato il sistema di allenamento con il nuovo tecnico ed è stata una piacevole sorpresa un ex compagno di squadra come Vincenzo Montella, che da poco ha lasciato il calcio giocato, ritrovarlo pronto a guidare una squadra di alto livello come la nostra.
Ieri sera è uscita di scena dalla Champions League anche l’Inter. Speriamo che il prossimo anno le squadre italiane tornino ad essere protagoniste nelle coppe europee per riportare il nostro calcio ai massimi livelli.