CORRIERE DELLO SPORT (R. BOCCARDELLI) – Passi da gigante. Li ha fatti Alessandro Crescenzi, 20 anni da compiere il prossimo 25 settembre, un intero campionato di B quasi alle spalle con la maglia del Crotone, un posto da titolare guadagnato con forza e temperamento nell’Under 21 di Ciro Ferrara. Un altro dei tanti ragazzi doc usciti dal sempre prolifico vivaio della Roma dove di Totti ne nasce uno ogni cent’anni, ma di giocatori che un giorno potranno vestire (e bene) la maglia giallorossa ce ne sono eccome. Crescenzi è uno di questi. Uno che giocando, soffrendo e rigiocando in serie B si è tolto di dosso la vaniglina di cui spesso sono intrisi i giovani che escono dalle formazioni primavera.
Oggi Crescenzi è uno che ha la scorza dura di chi un posto da titolare a Crotone se l’è guadagnato coi fatti, uno che ha battagliato con un bel po’ di marpioni di categoria, uno che per sua stessa ammissione in un anno di cadetteria ha imparato tantissimo e che, se la Roma vuole, è pronto a giocarsi una chance anche in giallorosso. Sapendo che non sarà facile, con l’umiltà di chi ha capito come vanno certe cose nel calcio, che nessuno ti regala niente e che serve pedalare più forte degli altri se vuoi arrivare. Serve un vice Riise? O un’alternativa al norvegese? L’ultimo Crescenzi, quello che brucia l’erba sulla corsia di sinistra di Crotone e Under 21 sembra ormai all’altezza della situazione.
Crescenzi, stagione d’oro per un diciannovenne.
«Sì, trenta partite filate in serie B e la maglia dell’Under 21. Mi sembra quasi di essere in anticipo ad un appuntamento, ma è una sensazione tutt’altro che sgradevole ».
E quasi tutte le domeniche c’è qualcuno per conto della Roma che viene a vederti.
« So di essere sotto osservazione, ma non è un problema, so che dando tutto per il Crotone e per questa salvezza che stiamo costruendo, avrò dato automaticamente il massimo anche in chiave futura, in chiave Roma».
Dove quest’anno c’è stato, tra gli altri, anche il problema del terzino sinistro, il tuo ruolo in B e in azzurro.
« Perchè, Riise non va bene? Io sono tifoso della Roma e anche ammiratore del norvegese. Ce ne vuole per diventare come lui. Poi lui è roscio e io sono biondo, anche se tendente al rosso… » .
Proprio Riise ha avuto qualche passaggio a vuoto e anche Castellini non ha convinto. Qualcuno si è chiesto: dov’è quel Crescenzi?
« In B a maturare, esattamente dove doveva stare. Perchè per noi ragazzi che usciamo dalla Primavera è più importante andare a giocare in un campionato severo e stressante come quello cadetto che vivacchiare ai margini della prima squadra sperando prima o poi di racimolare una o due presenze. No, si perde solo tempo prezioso».
Soddisfatto dunque della scelta fatta
«Assolutamente. Non sono il tipo che si fa prendere dalle malinconie se c’è da faticare ».
Grossi miglioramenti, tecnici e atletici. Ti senti pronto a tornare?
«Sì, ma lo dico con tutta la modestia di questo mondo».
Faresti la riserva a Riise, pronto magari a dargli il cambio?
« Per me sarebbe un onore, oltre che una sfida eccitante, prima di tutto con me stesso » .
Cosa ha in meno un Crescenzi di Riise?
«Diciamo tanta esperienza e un tiro favoloso».
E cos’ha Crescenzi da mettere sul piatto della bilancia?
«Tanta corsa, forza, volontà e un gran destro da fuori con il quale, e mi chiedo ancora come mai, non sono riuscito ancora a far gol. E’ evidente che devo crescere, anche sotto questo profilo».
Descrizione tecnico-tattica di Crescenzi?
« Corsa, determinazione, forza. Buon piede destro ma il sinistro non è da buttare. Sono migliorato tatticamente, anche grazie a Menichini e Corini, i tecnici che si sono avvicendati nel Crotone, soprattutto nella fase difensiva ».
In cosa si può migliorare?
«In tutto, alla mia età c’è il dovere di migliorarsi in tutto ».
Fascia destra o sinistra?
« Forse mi trovo meglio a sinistra, ma posso giocare anche a destra, anzi, nelle ultime due partite Menichini mi ha messo proprio a destra ».
D’accordo Riise, ma se dovesse dire un esterno basso di riferimento?
« Direi Maicon, un vero panzer sulla fascia».
E un giocatore in assoluto?
«Non ho dubbi, Francesco Totti. Mi sono allenato spesso insieme a lui e le assicuro che è di un’altra categoria rispetto a quelli normali e anche a quelli molto bravi».
Vale come un appuntamento a Trigoria con il capitano?
«Che vuole che le dica? Io sono tifoso della Roma e di Totti. Quando lui ha cominciato a giocare in serie A io andavo all’asilo. A parte quella fugace apparizione a Genova di due anni fa in serie A non avevo mai pensato di poter essere un titolare della Roma. Però adesso… Se Francesco mi aspetta. Giocare con lui sarebbe il coronamento di un sogno».