FOCUS CGR – C’era una volta l’Olimpico pieno, c’era una volta la passione sfrenata del pubblico giallorosso per la “magica” Roma, c’era una volta la Curva Sud piena, colorata, costantemente in festa e capace di trascinare la squadra in campo.
C’era una volta appunto, perchè ora sembra non esserci più nulla o quasi di tutto questo. Le misure restrittive disposte dalle istituzioni capitoline, le barriere divisorie nelle due curve, il nuovo dispositivo di viabilità che ha eliminato i parcheggi nell’area limitrofa all’impianto imponendo agli spettatori lunghe e tortuose passeggiate per arrivare allo stadio, la tessera del tifoso, i tornelli e le varie “stazioni” di prefiltraggio con annesse lunghe code all’entrata, hanno inciso in maniera devastante sul numero di tifosi che una volta affollavano l’Olimpico e che oggi, in occasione delle gare casalinghe della Roma, sembrano essere un lontano ricordo.
Il crollo di presenze del pubblico casalingo romanista è visibile anche ad occhio nudo e rispecchia da un lato la volontà di migliaia di tifosi di non sottostare alle restrizioni imposte da Prefettura e Questura, ma dall’altro anche un certo grado di disaffezione nei confronti della squadra, nonostante la Roma in quest’ultimo triennio abbia veleggiato quasi sempre ai vertici della classifica. Un esempio? In occasione di Roma-Udinese, 10° giornata di Serie A dello scorso campionato, con i giallorossi in testa alla classifica a +2 sulle inseguitrici, all’Olimpico erano presenti sulla carta 29′ 599 spettatori, di cui effettivi circa 23 mila per la protesta nei confronti delle barriere da parte della Sud.
In altri tempi la Roma in testa alla classifica e in lotta per lo Scudetto avrebbe attratto come minimo 45 mila spettatori.
Accadeva ciò negli anni 80′ quando la media degli spettatori allo stadio Olimpico per le gare casalinghe della Roma oscillava costantemente intorno ai 50 mila spettatori. Un’altra epoca certo, quando il calcio “live” attirava di più, lo stadio era frequentato da un maggior numero di famiglie e non c’erano le pay tv. La Roma però è sempre stata sostenuta, anche in stagioni estremamente negative: negli anni 90′ la media di tifosi all’Olimpico è addirittura cresciuta toccando quota 55 mila spettatori, nonostante l’avvento delle televisioni a pagamento.
Il vero boom si è registrato nei primi anni duemila: 65 mila presenze di media l’anno dello Scudetto (2000-2001) tra abbonati e paganti; 59 mila, 57 mila e 56 mila nelle tre stagioni successive.
Poi un improvviso decremento: nel quinquennio dal 2005 al 2010, periodo nel quale la prima Roma Spallettiana lottò per lo Scudetto e raggiunse per due anni consecutivi i quarti di finale di Champions, la media è scesa intorno ai 40 mila e si è mantenuta tale fino a due anni fa quando, soprattutto a causa delle nuove misure introdotte dalle istituzioni, si è manifestato un crollo al disotto dei 30 mila con un decremento pari al 15% e rispetto alle medie degli anni 90-2000 di oltre 35%.
Nell’ultimo anno solare la media degli spettatori all’Olimpico per le gare casalinghe della Roma secondo i dati ufficiali è stata pari a 35 mila unità, di cui almeno 6 mila abbonati che per protesta non hanno frequentato mai l’Olimpico. Dunque un dato che scende vertiginosamente sotto le trentamila presenze, record negativo storico degli ultimi 40 anni.
Clamorosa la differenza rispetto alla maggior parte dei top club europei che attualmente occupano le prime 3-4 posizioni nei massimi campionati: la Roma infatti è addirittura 18° su 20 formazioni:
Barcellona 83 mila
Dortmund 82 mila
Bayern M. 75 mila
Real Madrid 75 mila
Arsenal 60 mila
Liverpool 55 mila
City 55 mila
Psg 45 mila
Lipsia 43 mila
Chelsea 42 mila
Milan 40 mila
Juventus 40 mila
Siviglia 40 mila
Tottenham 38 mila
Napoli 33 mila
Nizza 30 mila
Roma 29 mila
Atalanta 20 mila
Villareal 18 mila
Monaco 6 mila