IL ROMANISTA (E. MASETTI) – Un anno fa a Bari, per spingere la Roma verso un sogno tricolore, c’erano più di diecimila persone. Domenica, per spingere Francesco Totti a segnare il gol che lo porterebbe a raggiungere Roberto Baggio, ce ne saranno un numero infinitamente minore. Lo chiamano calcio moderno. Ed è un peccato. Perché al San Nicola c’è il serio rischio di assistere ad una delle giornate più importanti della carriera del Capitano. Scongiuri a parte (col Chievo sembrava facilissimo, e invece…) Totti è pronto a raggiungere Baggio a quota 205 gol in Serie A in uno stadio che l’ha sempre visto grande protagonista. Di fronte a una curva tra le più calorose della serie A, che sarà piena nonostante la retrocessione già sicura della squadra, e senza la sua gente a fianco, Francesco vuole far gol per se stesso e, anche (per non dire soprattutto) per la Roma. Che poi è la stessa cosa. A 35 anni l’idea di una stagione senza Champions non lo esalta: ecco perché vuole segnare, e far segnare i compagni, mettendoli soli davanti al portiere, come già avvenuto sabato scorso contro il Chievo. E come quando era poco più che ragazzo, ma già si vedeva che era il più forte di tutti. Era il 1997, a Bari, davanti a 20mila persone, si disputava la finale dei “Giochi del Mediterraneo”. Di fronte l’Italia e la Turchia. I baby Azzurri strapazzano gli avversari 5-1: un gol lo fa Longo, classe 1977, attualmente centrocampista del Benevento, due Nicola Ventola, che ha smesso da qualche tempo e adesso si dedica a fare solo il papà, e due Totti, al 28’ (aprì le marcature) e al 43’. Allenata da Tardelli, quell’Italia aveva in squadra tanti giocatori che poi faranno, chi più chi meno, una carriera dignitosa tra A e B e due che diventeranno, 9 anni dopo, campioni del Mondo. Totti, appunto, e Buffon. I quali, per uno strano scherzo del destino, “rischiano” di ritrovarsi insieme tra qualche mese proprio in giallorosso. Buffon è un obiettivo di DiBenedetto, Tottil il simbolo – è persino superfluo dirlo – da cui ripartire. Prima però il Capitano vuole mettersi alle spalle il giocatore che lui considera uno dei più grandi di sempre: in questi giorni di relax con la famiglia ha cercato di non pensarci, da oggi riprenderà a lavorare a Trigoria. Con in testa un obiettivo e una dedica speciale: giovedì Ilary compie 30 anni, festeggiare domenica con un gol sarebbe l’ideale. D’altronde, al Bari ne ha già fatti 10 in serie A: il primo l’8 gennaio del 1995, a Roma. Gli ultimi tre, sempre all’Olimpico, il 22 novembre 2009. In mezzo tante altre reti, tra cui quelle della stagione 1995-1996: Totti va a segno solo due volte in campionato, entrambe contro i pugliesi. Una a Roma, una al San Nicola. Fa quasi sensazione dire quando: era il 31 marzo 1996. Quindici anni dopo, nell’astronave di Renzo Piano, l’ennesima occasione di scrivere la storia.