LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) – Primo gol con la maglia della Roma (primo in assoluto in serie A), e prima standing ovation all’Olimpico. Ancora qualche brufolo da smaltire e quel sorriso fresco di chi, a 19 anni, sta scoprendo di poter conquistare il mondo. Il protagonista della vittoria di ieri sera contro il Sassuolo (3-1) è Nicolò Zaniolo, numero 22 sulle spalle – uno dei pochi applauditi alla lettura delle formazioni – e la sensazione di aver trovato un talento addosso al quale costruire il futuro. “E’ stata una serata perfetta e faccio ancora fatica a realizzare – la felicità a fine gara del trequartista – l’importante era riuscire a vincere e portare a casa i tre punti e noi avevamo un’enorme voglia di vincere. Abbiamo avuto la mentalità giusta, portando a casa il risultato meritatamente”. Zaniolo ricorderà la serata di ieri, e quel gol delizioso gol a cucchiaio, per tutta la vita. “Questo è il mio sogno da quando ero bambino, cercavo questo gol dai tempi di Cagliari, e finalmente è arrivato. Se si lavora, i risultati arrivano e adesso pensiamo a battere il Parma”.
Fa effetto ripensare ai discorsi legati all’acquisto di questo diciannovenne, arrivato la scorsa estate per 4,5 milioni, all’interno dell’operazione che ha portato al trasferimento di Nainggolan all’Inter. Nicolò Zaniolo ha la leggerezza di chi sa giocare a pallone, dimostrando di essere un talento naturale, senza ansie o timori reverenziali, prendendosi una Roma alla ricerca disperata di leader. “Avevo chiesto due giocatori dell’Inter e, su tutti, proprio Zaniolo – rivela l’allenatore Eusebio Di Francesco – mi prendo il merito con la società di questa scelta, poi i giocatori vanno messi anche in campo e per me non esiste la carta d’identità. Adesso Nicolò Zaniolo è diventato una pedina importante ma deve continuare a lavorare con umiltà”. Il tecnico giallorosso salva la panchina e si gode la vittoria contro la sua ex squadra. “La migliore partita dell’anno, siamo sulla strada giusta e ho rivisto tante cose interessanti – sottolinea Di Francesco – i giocatori si sono messi in discussione con grande disponibilità. Io mi sento sempre in discussione, ma la società non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno”. Felice Perotti, di nuovo in campo, di nuovo in gol (su rigore). “La palla pesava più di quella del derby. E’ brutto stare lontano dal campo per così tanto tempo – continua l’argentino – mi auguro sia finito questo periodo”. Finalmente convince Schick, che ritrova la rete e la fiducia dei tifosi.