IL TEMPO (E. MENGHI) – Un’altra Roma, ma anche un altro Bologna. Una nel vivo della corsa Champions, l’altra in quella per non retro cedere, entrambe con buone possibilità di farcela, a vedere la classifica. Nelle ultime 2 partite, ovvero da quando c’è Mihajlovic sulla panchina rossoblu, le avversarie di stasera hanno racimolato gli stessi punti, 4, quelli fatti nelle pre cedenti 9 giornate da Filippo Inzaghi. Gli emiliani sono riusciti ad affossare l’Inter, come aveva no fatto coi giallorossi un giro ne fa. Ora qualcosa è cambia to, non l’allenatore che era finito sulla graticola proprio do po la sfida del Dall’Ara, non i giocatori, responsabilizzati dal ritiro punitivo a settembre e più volte dai dirigenti nel corso di una stagione fatta di alti e (troppi) bassi, ma l’atteggiamento, quello sì, è diverso e adesso la Roma è una delle squadre più in forma del campionato. Come lei lo sono anche le principali concorrenti nella lotta all’Europa, però: «L’Atalanta – osserva Di Francesco – è in una condizione strepitosa, il Milan sta avendo grande continuità e Piatek appena tocca palla la butta dentro: è una delle squadre da battere per la volata al 3°-4° posto».
Rispettivamente a 8 e 4 punti di distanza dopo le vittorie delle due milanesi, terreno da recuperare subito, anche per mettersi la Lazio, sconfitta a Genova, alle spalle. Cosa de ve fare più delle altre la formazione giallorossa? «I risultati». La risposta è scontata, oggi la Roma insegue la terza vittoria consecutiva dopo il 3-0 di Verona e il 2-1 col Porto in coppa: «Sicuramente abbiamo speso tanto in Champions dal punto di vista fisico e mentale, però abbiamo di mostrato di avere un equilibrio maggiore, abbiamo saputo soffrire e lavorato da squadra. Per noi deve essere un punto di partenza e non di arrivo: col Bologna serve lo stesso atteggiamento». Per riscattare il blackout dell’andata: «Un ricordo non bello che ci deve servire per non tornare indietro. Adesso bisogna sbagliare il meno possibile».
La solidità difensiva è la base da cui ripartire, in casa non si chiude una partita a rete inviolata da settembre col Frosinone: «Non abbiamo abbassato il baricentro, sia mo più compatti e i tre a centrocampo ci danno più copertura sulle linee interne, è un vantaggio. Il sistema di gioco può aiutare, la squadra ora difende meglio. Tutti gli aspetti dipendono prima dalla testa e poi dal lavoro».
Se non si fosse improvvisa mente spenta la luce a Firenze in Coppa Italia, il 2019 della Roma sarebbe stato fin qui quasi perfetto. Vincendo stasera i giallorossi possono arrivare a 11 punti, erano solo 5 nelle prime 5 del girone d’andata, Bologna compreso. Il riavvio è stato positivo, grazie anche alla crescita di gioca tori come Schick, Karsdorp (entrambi infortunati ora) e soprattutto Zaniolo, che per l’ex Cafu diventerà «uno dei migliori al mondo»: «Nicolò è l’appello di Di Francesco non deve avere addosso trop pe responsabilità. Si è parlato della maglia numero 10, ma gli sta benissimo la 22 in que sto momento». Un passo alla volta, sulla strada per la Champions.