Un’altra serata amara per la Roma, che si trova fuori dalla Champions League per colpe proprie e per evidenti torti arbitrali. Messa male in campo da un allenatore sempre più precario e allo sbando, sceglie di non giocare e di esporsi ai “pugni” di un avversario più voglioso di passare il turno. Giocatori imbambolati, poco presenti mentalmente, con qualche eccezione positiva. Juan Jesus, ad esempio, lotta su ogni pallone, riesce a mettere spesso una pezza agli errori dei compagni e vince un’enorme quantità di duelli uno contro uno. Preciso nelle diagonali difensive, bene di testa nelle respinte, fa il centrale nella difesa a tre, ruolo quasi inedito da quando veste la maglia giallorossa. Si trova in campo dopo un derby a dir poco complicato, mettendoci però cuore e cervello, a differenza di altri, riuscendo così a sopperire alle non eccelse qualità tecniche. In fase di disimpegno è anche preciso, completando il 79% dei 29 passaggi tentati, spesso sotto pressione. Una delle poche note positive di una gara che lascia, ancora una volta, troppo amaro in bocca.
Voto: 7
