Ieri, scherzando, qualcuno a Trigoria malediceva il posticipo di domani sera. «Ma con l’Empoli non si poteva giocare oggi?». Già, perché nel frattempo la Roma perde un giocatore al giorno e […]. L’ultimo a far tremare i polsi è stato Nicolò Zaniolo, che ieri si è recato a Villa Stuart per un problema al polpaccio destro. Gli esami strumentali, per fortuna, hanno escluso lesioni, si tratta solo di una risentimento muscolare legato alla fatica della lunga battaglia di Oporto. Se potrà contarci o meno, però, Claudio Ranieri lo saprà solo in extremis, valutando le sensazioni del giocatore. Come riporta la Gazzetta la ripartenza di Ranieri in giallorosso rischia di essere davvero tutta in salita. Perché ai tre squalificati (Fazio, Kolarov e Dzeko) si sono andati aggiungendo da mercoledì in poi tutta una serie di infortunati (De Rossi, Pellegrini e Manolas), tenendo poi conto anche di Under (fuori oramai dal 19 gennaio scorso) e Pastore (risentimento muscolare successivo al derby, sfida in cui ha litigato anche con Di Francesco). Che poi molto della Roma di domani sera dipenderà proprio dalla presenza di Zaniolo o meno. Con Nicolò, infatti, Ranieri può schierare il 4-2-3-1, che è anche il modulo preferito dalla squadra. Senza dovrebbe virare sul 4-4-2. Perché poi la rivoluzione che Ranieri ha in mente passa sostanzialmente da tre passaggi chiave: 1) tenere Zaniolo sempre più nel vivo del gioco, in posizione centrale, dove può toccare più palloni; 2) impostare una difesa bloccata, sicuramente più accorta rispetto al concetto di Di Francesco di giocare con la linea alta, volta al recupero della palla per poi far male con le ripartenze; 3) sfruttare esterni d’attacco che però diano equilibrio e che garantiscano anche la fase difensiva.