Virtus Roma-M Rinnovabili Agrigento 91-81 (26-21, 53-49, 72-66)
Virtus Roma: Spizzichino ne, Alibegovic 19, Lucarelli ne, Chessa 2, Moore 11, Sandri 12, Baldasso 11, Saccaggi 2, Landi 13, Sims 18, Matic ne, Santiangeli 3. All. Bucchi.
M Rinnovabili Agrigento: Bell, Cannon 19, Evangelisti 19, Cuffaro ne, Sousa 7, Quaglia 10, Ambrosin 18, Guariglia 2, Pepe 4, Fontana 2. All. Ciani.
Riprende la corsa della Virtus Roma, che batte Agrigento al termine di una gara sofferta, ricca di errori e di ottime cose, che ha mostrato i tanti aspetti positivi e negativi che caratterizzano la stagione romana in maniera sistematica. Quando la Virtus riesce a difendere, non c’è storia, perché è squadra più lunga ed ha tanto da giocarsi, davanti a 2.450 persone sempre vicine ai giocatori. Ma i siciliani sono squadra organizzata, allenata da uno specialista della categoria come Ciani, con la testa leggera per l’ottimo campionato disputato sin qui. Roma la porta a casa grazie alla splendida serata di Alibegovic, che festeggia al meglio il suo compleanno con 19 punti (7/10 dal campo), 3 rimbalzi e 1 assist nei 21 minuti giocati. Inspiegabilmente, però, coach Bucchi sceglie di tenerlo in panchina nel quarto periodo, con Sims in debito di ossigeno ed un Landi ancora non al top. Ma il lungo americano è comunque autore di una gara solida, vicino alla doppia doppia grazie ai suoi 18 punti e 9 rimbalzi, conditi da 8 falli subiti e ben 5 stoppate assestate. E’ comunque del gruppo in toto il merito del successo, come testimonia il 112 di valutazione finale, con 6 giocatori in abbondante doppia cifra, grazie anche all’ottima percentuale al tiro da tre punti (10/23, 43%). Per Agrigento ha pesato certamente l’espulsione di Pepe, causa antisportivo e tecnico assestati in pochissimi secondi, oltre allo 0 nella voce punti segnati per Bell. Di contro, solidissima partita di Cannon (19+5) ed Evangelisti (19), capace di mostrare fondamentali d’altri tempi e di mettere in difficoltà avversari più giovani di lui. Ottimo anche Ambrosin (18 e 8 falli subiti). Vinta di poco la lotta a rimbalzo (34-33), il numero fondamentale per i capitolini è sempre quello degli assist (22) a dimostrazione della coralità di un gioco collaudato, che però necessita ancora di scrollarsi di dosso la paura e la responsabilità di centrare un obiettivo enorme.
La partita. Inizio di gara molto equilibrato, non si difende molto ma gli attacchi non sono eccezionali. Al 2′ è 6-8, con le squadre che restano a secco per quasi 3 minuti. Santiangeli segna il suo unico canestro dal campo di serata, ma Cannon risponde subito per l’8-10 del 6′. Libero di Santiangeli, tripla di Sandri che aprono un parziale rimpolpato da una conclusione pesante di Landi per il 17-12 al 8′. A pochi secondi dalla prima pausa Quaglia realizza un gioco da tre punti che riavvicina i siciliani, ma Alibegovic realizza il suo nono punto consecutivo inchiodando sulla sirena il canestro del 26-21. Il secondo quarto inizia con un Ambrosin caldissimo, che propizia un break ospite buono per un altro vantaggio (26-28) al 11′, recuperato dalle bombe di Baldasso e ancora da Alibegovic, con Roma che scappa sul +6 (38-32) al 13′. Nuovo blackout romano del quale approfittano gli ospiti, con il sempreverde Evangelisti ad impattare a quota 38 al 15′. 1 minuto più tardi è sempre Alibegovic a dare il +4 ai suoi (42-38), ma Cannon, Evangelisti e Sousa griffano giocate di qualità e Agrigento se ne va sul +5 (42-47) al 18′. Roma trova nuova linfa dalla difesa, si carica con giocate di intensità e ribalta il punteggio: Sims, Moore e ancora Baldasso da dietro l’arco trasformano in pochissimo tempo il PalaEur in una bolgia, consentendo alla Virtus di andare al riposo lungo in vantaggio (53-49).
Al rientro dagli spogliatoi Agrigento è più reattiva, con Fontana che pareggia sul 55-55 al 22′. Ma la Virtus riprende a difendere in maniera encomiabile, inizia a giocare di squadra con tanta circolazione di palla e pochi palleggi, costruendosi così un vantaggio significativo, tutto italiano: Sandri, Alibegovic e due triple di Landi danno al 27′ il massimo vantaggio di serata sul +13 (71-58). Sembra la fuga buona, ma i fantasmi di Rieti iniziano ad aleggiare sul parquet, con Evangelisti che realizza il -6 (72-66) col quale si va alla penultima pausa. L’ultimo periodo inizia così come era finito il precedente, con Agrigento che trova il pareggio grazie alla preghiera da tre di Ambrosin (74-74) al 32′. Da qui sale in cattedra Moore, che prima realizza il canestro del 78-76 al 33′, continuando poi con un recupero ed un assist per Sims finendo poi con il realizzare l’82-76 al 35′. Zampata di Saccaggi col rimbalzo offensivo ed il canestro a centro area per il +8 (84-76), ma al 37′ Ambrosin riporta Agrigento sul -4 (84-80). Si riaccende la difesa della Virtus, che chiude la via del canestro ai siciliani, sfruttando poi la precisione dalla lunetta per chiudere una gara di sofferenza ma di grande gioia, con il traguardo sempre più vicino.
Il commento di coach Piero Bucchi al termine del match: “Reputo Agrigento un’ottima squadra, soprattutto sotto il punto di vista offensivo, e sapevamo non sarebbe stato semplice anche emotivamente, con l’ultima gara giocata che avrebbe potuto influire ancora in qualche modo. Invece i ragazzi hanno reagito bene e, nonostante qualche momento di tensione, sono riusciti a conquistare il risultato: abbiamo vinto una gara che poteva rivelarsi complicata rispondendo bene e, esprimendo, in alcuni momenti, una bellissima pallacanestro. E’ stato fondamentale l’apporto del pubblico presente stasera, i ragazzi hanno bisogno di sentire vicini i proprio tifosi e ricevere fiducia da loro”.
Foto: Federico De Angelis