Cinque ore di trattative, ma lo stadio resta un rebus

Cinque ore di trattative, ma lo stadio resta un rebus

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La riunione numero 107 tra il Comune e la Roma (solo) da quando il costruttore Parnasi è stato coinvolto nell’inchiesta «Rinascimento» è andata in scena ieri, tra clamori e tremori. Cinque ore di riunione – «serrata» , la definiscono i partecipanti all’uscita del Dipartimento Urbanistica dell’Eur – non sono bastate a trovare un compromesso su tutte le questioni ancora aperte. Il progetto Tor di Valle resta un cantiere – si fa per dire – aperto.

Come riferisce la Gazzetta dello Sport, servono altri 10-15 giorni perché i tecnici verifichino la sostenibilità delle soluzioni ipotizzate nel lungo vertice di ieri, poi le parti si rivedranno. In attesa che fra una decina di giorni ci sia un nuovo appuntamento, restano un paio di nodi da risolvere, che inevitabilmente potrebbero essere materia di «scambio» con l’amministrazione. Il primo riguarda i 45 milioni che Pallotta & Co. dovrebbero pagare per la loro parte di ristrutturazione della Roma-Lido. I proponenti sono pronti a versare anche subito e tutto, magari utilizzando un fondo vincolato allo scopo, ma non vogliono che il loro denaro si perda nei meandri delle esigenze comunali, col rischio che a un certo punto ci siano problemi di finanziamenti per quanto invece era deputato alle opere per lo stadio. Il secondo concerne i circa 20 milioni necessari alla unificazione completa della Ostiense con Via del Mare, con circa un chilometro di terreni da espropriare. Pur non essendo compreso nell’accordo originario, sembra che la Roma sia anche disposta a questo ulteriore esborso, a patto che il Comune sblocchi lo stallo della contestualità, sull’onda della idea di base relativa la traffico. Ovvero, 50% con mezzi pubblici e 50% con mezzi privati

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