Alessandro Florenzi, terzino della Roma, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Roma Tv:
Da quel giorno, tante cose sono successe, quanto è cambiato Alessandro Florenzi?
“Tantissimo, sono successe un po’ di cose dal quel 2011; sono diverso come uomo e come giocatore, sono anche diventato papà. Sono cambiate tante cose in positivo, ho avuto due infortuni gravi ma che ormai sono alle spalle, due episodi dolorosi che mi hanno forgiato come uomo e reso migliore. Sono cambiati alcuni lati del mio carattere, ho cercato di migliorarli. Mi sono dato da fare per diventare un uomo migliore, ma la strada che ho davanti è ancora lunga, speriamo piena di soddisfazioni, con la Roma e con la Nazionale”.
Se dovesse scegliere un momento su tutti?
“La serata con il Barcellona… vorrei che ci fossero più momenti così nella la Roma. Quella sera è stata magica, poi anche la partita con il Liverpool in casa… quando ne parlo ho ancora i brividi. Sappiamo poi come è finita, ma abbiamo dato tutto e penso si sia visto”.
Come va il recupero post influenza che l’ha debilitata e l’ha costretta a saltare le partite con Wolfsberg e Cagliari, oltre che la nazionale…
“Sono in ripresa, sto meglio. Ho avuto un attacco influenzale che mi ha portato via anche diversi chili. Ovviamente, adesso con il lavoro e con una dieta personalizzata sono riuscito a riprendere piano piano. Sono pronto per domenica”.
E la Roma come sta?
“Sta bene. Siamo in una buona condizione sia mentale, sia fisica. Stiamo sempre di più apprendendo le indicazioni del mister. Dobbiamo seguirlo in tutto e per tutto, per cercare di fare bene”.
Riprende il campionato, si riparte con la Sampdoria, che ha cambiato in panchina. È arrivato un allenatore che conoscete molto bene…
“Mi aspetto una partita difficile, hanno avuto un cambio allenatore. Il cambio del tecnico porta sempre una reazione nervosa da parte della squadra. Il mister Ranieri è perfetto per queste occasioni, il suo modo e il suo atteggiamento; ti fa dare tutto e giochi per lui come fosse ogni partita una finale. Non sarà facile, lo sappiamo già, dovremo fare una partita importante per portare a casa i tre punti”.
Un adagio del calcio dice che il cambio di allenatore sarà uno stimolo in più per loro e una difficoltà in più per la Roma. È così?
“Beh in queste occasioni cerchi di dare di più, magari fino a quel momento non sei riuscito a dare il massimo per colpa tua o perché l’allenatore precedente non è riuscito a tirartelo fuori. Come ho detto prima, c’è sempre una reazione nervosa, che è quella che potrebbero avere loro. Noi siamo in un buon momento, che dobbiamo sfruttare assolutamente”.
È passato qualche mese da quando è diventato il capitano della Roma. Quella fascia oggi che significato ha?
“È molto diverso, prima avevo degli esempi che seguivo, Francesco e Daniele, in campo e soprattutto fuori. Sono stati il più grande aiuto che potessi avere davanti agli occhi. Ora sono io che dovrò aiutare e far conoscere la Roma in tutto e per tutto. Cercherò di fare il mio meglio e seguire il loro esempio”.
Tornando alla Roma: fino a questo momento le cose come sono andate?
“Le cose vanno bene, avremmo potuto avere più punti in classifica, ma abbiamo intrapreso un percorso importante. Siamo sicuramente un gruppo ambizioso, vogliamo cercare di vendere cara la pelle da qui a fine campionato”.
Il mister, per sua stessa ammissione, ha cercato di adattarsi al calcio italiano, senza tuttavia cambiare i principi di gioco…
“Sì è vero, non ha mai cambiato i principi in cui crede, ha studiato delle modifiche che hanno sicuramente portato i loro frutti. Penso a Lecce e molte cose che ha cambiato il mister durante queste prima partite. Ma non è mai cambiato il suo stile di gioco, il suo gioco propositivo, la ricerca del pressing quando si perde palla, o comunque l’intento di tenere il pallone il più possibile che è la nostra prerogativa”.
Anche nel tuo ruolo le cose sono cambiate: di solito è uno solo dei due esterni che sale, l’altro rimane basso vicino ai due centrali…
“Penso che il mister abbia iniziato a conoscere le qualità della squadra, sa chi è forte nell’uno contro uno, come Justin o Gengo, sa chi sa scalare, lo posso fare io, lo può fare Aleksandar. Sono comunque tutti accorgimenti che il mister ha visto e ci stiamo trovando molto bene nel metterli in pratica”.
Nel mese che verrà si giocheranno sette partite. Sette gare fondamentali tra campionato e Europa…
“Avremo bisogno di tutti, tutti saranno importanti in queste sette partite, un gruppo veramente preparato, siamo tanti e siamo bravi. Siamo tutti in ballottaggio per una maglia da titolare ed è importante per la Roma”.
Crede che questo periodo possa chiarire le ambizioni della Roma?
“Io penso proprio di sì, siamo in difficoltà numerica in queste prime partite, e dovremo tirare qualcosa di più fuori dal nostro carattere. Quel qualcosa di più che ci farà capire dove potremo arrivare”.
Cosa farà la differenza alla fine?
“Alla fine, come spesso accade, la differenza la faranno i dettagli, allenarsi bene ogni giorno, non tralasciare nulla, e cercare di dare il massimo in campo e fuori. Quando curi i dettagli per bene, alla lunga vinci”.