LEGGO (F. BALZANI) – La stanchezza, prima o poi, si paga. E la Roma l’ha pagata sul più bello sia in Europa League che in campionato. Dopo il ko col Borussia di giovedì, infatti, è arrivato il tonfo in casa del Parma che costa ai giallorossi la zona Champions e un periodo di sosta su cui riflettere. Un tardo pomeriggio apatico e spossato quello della Roma che ha prestato il fianco a Kulusevski e compagni soprattutto nella ripresa quando sono arrivati i gol di Sprocati e Cornelius.
A impedire il tracollo le parate di Pau Lopez e qualche errore delle punte emiliane. La Roma, invece, non è mai riuscita a creare una vera occasione da gol, se si esclude il palo su punizione di Kolarov a inizio ripresa. Sul tap in di Pastore è arrivata la parata di Sepe. Poi poco altro. Un evidente passo indietro, figlio della stanchezza accumulata nell’ultimo mese da una squadra senza turn over. Un dazio pagato soprattutto da Veretout e Pastore, ma pure da Dzeko che in trasferta non segna dal 22 settembre contro il Bologna. «Un brutto colpo, ma è chiaro che la squadra è stanca», ammette Fonseca. Che però non cerca alibi come fatto da Conte qualche giorno fa: «Questi giocatori hanno giocato sempre le ultime partite, non è una questione di atteggiamento, ma non abbiamo avuto reazione e non siamo veloci in questo momento. Non abbiamo fatto una partita per vincere. È una questione che non abbiamo reazione nei primi metri, la squadra è lenta a pensare e a reagire. Il Parma è un’ottima squadra e ha meritato la vittoria. Il primo gol non ho visto bene la situazione era lontana da me, ma è una situazione di contropiede. Non abbiamo fatto bene nella transizione difensiva, anche nel primo tempo abbiamo avuto problemi. La sosta arriva al momento giusto, potremo recuperare almeno Mkhitaryan. L’astinenza di Dzeko è una casualità. Noi oggi non abbiamo avuto molte occasioni per fare gol contro una squadra sempre bassa. Non abbiamo avuto spazio e così è più difficile per Dzeko. Non si può considerare Edin solo per i gol, sta lavorando molto per la squadra».
Fatto sta che in un giorno la Roma si è vista superare da Cagliari e Lazio e raggiungere dall’Atalanta. Immancabile lo stop muscolare. È toccato di nuovo a Spinazzola che si sottoporrà tra oggi e domani esami, ma la convocazione in Nazionale è praticamente saltata. Almeno in nazionale, quindi, toccherà a Florenzi che ieri ha vissuto la settima panchina su sette. Ormai è un caso.