Roma, tanti auguri a SuperMarco Delvecchio: l’incubo dei laziali (VIDEO)

Roma, tanti auguri a SuperMarco Delvecchio: l’incubo dei laziali (VIDEO)

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Marco Delvecchio compie 47 anni. L’attaccante milanese, campione d’Italia con la Roma nel 2001 e soprattutto vero e proprio carnefice della Lazio nel derby, è stato salutato così sui social del club questa mattina: un video con i 9 gol realizzati nella stracittadina dall’ex numero 24 giallorosso.

DAI FISCHI ALLE ORECCHIE DI GIOIA – La storia di Delvecchio con la Roma inizia ufficialmente Il 9 novembre 1995, quando il club giallorosso del presidente Sensi lo preleva per 4 miliardi di lire (in prestito) dall’Inter. L’approccio con la tifoseria giallorossa non è dei migliori: i tifosi lo fischiano, non considerandolo all’inizio un buon investimento e nella prima parte di stagione non trova grande spazio, poichè Mazzone gli preferiva Balbo, Fonseca e Totti. Il 17 dicembre 1995 realizza il suo primo gol in maglia giallorossa nella vittoria in trasferta contro il Napoli (0-2). Nel girone di ritorno però gli viene concesso più spazio e il rendimento di Delvecchio cresce. Il 20 aprile 1996, ancora contro il Napoli, realizza la sua prima tripletta in carriera e trascina i compagni di squadra al successo, ribadendo di essere in una condizione di forma eccezionale e di rappresentare un investimento non di poco conto per il futuro della società giallorossa. Il 5 maggio realizza una doppietta in Fiorentina-Roma (1-4), gara che segna l’ultima apparizione calcistica del capitano Giannini, concludendo la sua prima stagiona a Roma con 24 presenze e 10 gol, secondo capocannoniere giallorosso dopo Balbo.

«Il gesto delle orecchie è nato un po’ per sfida verso i tifosi – dichiarò Delvecchio all’epoca – perché non apprezzavano il fatto che giocassi al posto dell’ipotetica punta che doveva arrivare. I fischi mi sembravano ingiusti, non era colpa mia se non era arrivato nessuno. Poi dopo un chiarimento con i tifosi a Trigoria è diventato il simbolo della mia esultanza, non più per sentire i fischi ma la gioia dei tifosi.» Un rapporto difficilissimo che solo con grande professionalità e personalità Delvecchio risistema, ma la ciliegina sulla torta sono i gol nel derby. A cavallo con l’arrivo di Zdenek Zeman, la Roma acquista prima la metà del cartellino per 6 miliardi, poi completa l’opera versando altri 4 miliardi nelle casse nerazzurre, per un totale di 14 miliardi complessivi.  Il 1º novembre 1997 realizza al 90′ il suo primo gol nel derby di Roma, Roma-Lazio (1-3), ma è nella stagione successiva – 98-99′ – che SuperMarco si prende la titolarità a suon di gol: 18 reti, bomber stagionale dei giallorossi e ben 3 reti contro la Lazio: uno nel famoso 3-3, con un gol regolare annullato nel finale ai giallorossi che poteva valere il clamoroso 4-3 in rimonta; una doppietta nella vittoria per 3-1 contro i biancocelesti. La Sud ormai lo acclama, Delvecchio è l’incubo del popolo laziale.

TRICOLORE E DERBY MANIA – L’arrivo di Capello e di Montella, condiziona il rendimento sotto porta di Delvecchio, che piano piano si trasforma in un tornante di fascia. La mossa nell’anno dello Scudetto, con il concomitante acquisto di Gabriel Omar Batistuta, si rivela vincente. La Roma coglie il suo terzo tricolore e Delvecchio continua a segnare, inesorabilmente e quasi esclusivamente ad una sola squadra, la Lazio. “Entrare allo stadio prima del derby mi ha sempre trasmesso una carica unica: vedere gli spalti pieni e l’entusiasmo, ascoltare i cori sono emozioni che possono trasformare la tua preparazione alla gara”. Saranno 9 alla fine i centri contro i biancocelesti, score che lo pone al secondo posto di sempre nella storia della stracittadina, insieme a Dino Da Costa (che ne ha realizzati 11 complessivi contando la Coppa Italia) e Francesco Totti. Con la Roma, Delvecchio ha disputato 300 gare, mettendo a segno 83 reti (di cui 231 gare e 62 reti in Serie A), e ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana. Celebre un gesto di scuse rivolto alla Curva Sud, quando all’Olimpico, nella stagione 2006-2007, realizzò una rete con la maglia dell’Ascoli fermando i giallorossi sul 2-2. Rete che non scalfì minimamente l’affetto del pubblico nei suoi confronti e l’eterna riconoscenza per aver trafitto spesso e volentieri al cuore i cugini…

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