Cinquantasette giorni, otto week-end senza calcio, che manca ai tifosi, ma anche alle pay tv, alle società di betting e soprattutto ai calciatori, che appaiono quasi decadenti agli occhi della gente che non ne sopporta il privilegio dei controlli sanitari. Come scrive il Messaggero, il calcio però è un’azienda che fattura 5 miliardi di euro l’anno riversandone 1,5 nelle casse dell’erario, contribuendo alla vita degli altri sport e dando lavoro a migliaia di persone. Da ieri i giocatori hanno rimesso piede nei centri sportivi per sedute motorie rigorosamente individuali almeno fino al 18 maggio. Tutto dipenderà da come andrà la fase 2. Intanto il Sassuolo ha messo piede nel Mapei Center dove i calciatori sono giunti già in tenuta sportiva, correndo ben distanziati l’un l’altro e senza avere a disposizione né spogliatoi, né palestra. A Trigoria, la Roma ha dato il via alle visite mediche aperte da Dzeko e i portieri Pau Lopez, Mirante e Fuzato (sedute da giovedì). Oggi tocca a Bologna, Juve, Udinese e Atalanta. Domani si rivedranno Inter, Lazio, Parma e Sampdoria. Le altre attendono l’ok ufficiale.