La pubblicazione della trimestrale relativa al 31 marzo, che ha certificato il peggioramento dei conti della Roma, non ha di certo colto alla sprovvista il management giallorosso. La certezza è che James Pallotta non ha alcuna intenzione di tirarsi indietro. Questo non significa che la Roma non sia più in vendita, ma che non si può rimanere immobili ad aspettare che si sblocchi lo stallo in cui è piombata la trattativa per la cessione a Dan Friedkin, che non ha più intenzione di pagare gli oltre 700 milioni di euro (compresi i debiti) che sembrava intenzionato a spendere a fine 2019 per rilevare la società. E che se anche il dossier sulla società ha catturato l’attenzione di altri potenziali investitori, non c’è la certezza che questo interesse si trasformi in tempi brevi in qualcosa di concreto. La palla, quindi, è tornata nelle mani di Pallotta, che entro il 31 dicembre dovrà farsi carico della ricapitalizzazione di circa 50 milioni di euro, di cui 20 in tempi brevi, dopo gli 89,1 versati nei mesi scorsi.
Fonte: Corriere della Sera