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Dall’università di Berna alla nuova ‘epoca aurea’ con Seoane e il sintetico: ecco lo Young Boys

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FOCUS CGRBerner Sport Club Young Boys o FC Young Boys, nella denominazione moderna, questo il primo avversario della Roma in Europa League.

CENNI STORICI – Il club svizzero nacque a Berna il 14 marzo 1898, su iniziativa di Max Schwab, Hermann Bauer, Franz Kehrli e Oskar Schwab, studenti dell’Università di Berna (i ‘giovani ragazzi’) che scelsero come colori sociali il giallo e il nero. La storia è molto particolare. L’ispirazione è inglese, perchè il calcio arrivò in Svizzera verso gli anni 70 dell’800′ su influenza anglosassone. Prima a Ginevra, poi a Losanna e quindi a Berna. I quattro giovani universitari giocavano nell’Fc Bern, il primo club fondato nel 1894 in città, da un medico Felix Schenk, convinto che lo sport, soprattutto il calcio, potesse essere ‘la forma migliore per migliorare le condizioni fisiche della popolazione elvetica’. I giovani universitari erano invece convinti che lo sport non servisse solo per migliorare la forma fisica, ma anche quella intellettuale. Giocare a calcio come primo passo per la costruzione di nuove idee, possibilmente giovani.  I quattro erano forti e nei campionati universitari erano pressoché imbattibili. Per questo chiesero spazio all’interno della squadra: volevano maggiore autonomia tecnica e gestionale, ma il direttivo del club li respinse e i giovani lasciarono la società nel 1898, per fondarne una nuova. Per giorni discussero sul nome da dare alla loro nuova creatura calcistica. Poi l’illuminazione. Dopo aver visto l’Fc Bern perdere sonoramente contro i gialloneri dell’Old Boys di Basilea – La peggior sconfitta della sua giovane storia”, titolò il quotidiano locale – i quattro decisero che il club sarebbe stato uno sberleffo a chi non li aveva voluti: si sarebbero chiamati Young Boys, si sarebbero vestiti di giallo e di nero e sarebbero diventati la prima squadra di Berna. (Da un approfondimento de il Foglio del 2018 ndr).

Una storia – quella dello Young Boys – lunga 122 anni, condita da 14 titoli svizzeri, di cui 3 nelle ultime 3 stagioni. Successi che mancavano ai giallo-neri addirittura dal 1985. Il merito del ritorno a questa ‘epoca aurea‘, dopo anni di retrocessioni e secondi posti a ripetizione, è anche di Gerardo Seoane, tecnico da due stagioni dello Young Boys: svizzero ma di origini spagnole, ex calciatore del Deportivo La Coruna (con cui ha vinto una Coppa del Rey e una Supercoppa Spagnola nei primi anni 2000), Seoane  ha terminato la carriera a Lucerna in età relativamente giovane (32 anni) intraprendendo immediatamente quella da allenatore prima nelle giovanili, dello stesso club allenandolo poi tra i professionisti, per poi passare nel 2018 allo Young Boys con cui ha vinto due titoli consecutivi, l’anno scorso addirittura il double con la Coppa nazionale. Ha partecipato sia alla Champions sia all’Europa League, con uno score complessivo di 4 vittorie – 6 pareggi e 6 sconfitte. In assoluto Seoane si è seduto 114 volte sulla panchina del club di Berna, conquistando 74 vittorie (oltre il 65% del totale), 23 pareggi, con sole 19 sconfitte. Una media punti superiore ai 2,1, segno distintivo di un progetto tecnico di primo livello che ha permesso allo Young Boys di sostituirsi al Basilea nelle ultime stagioni al vertice del calcio elvetico.

Squadra relativamente giovane (24,5 l’età media), costruita su basi molto fisiche. Sistema di gioco: 4-4-2, con una variazione recente che vede lo Young Boys in fase di possesso schierarsi spesso a tre dietro, con uno dei due terzini bloccato in fase difensiva, come spesso accade alla Roma quando con Fonseca si schiera, di partenza, 4-2-3-1.  L’uomo di punta della squadra svizzera è indubbiamente Jean-Pierre Nsame, centravanti camerunese e principale finalizzatore. Lo scorso anno è andato a segno a raffica: 32 gol in 32 presenze. Sono 8 gli assenti attuali per Seoane, tra cui Gianluca Gaudino, classe 96′, ex Bayern e Chievo Verona.

PRECEDENTI – Roma e Young Boys non si sono mai incrociate in gare ufficiali europee. Nel 1934 le due squadre si affrontarono in amichevole, vinta dai giallorossi 3-0. (reti di Siegrist, poi sigilli di Guaita e Scopelli). Poi dagli almanacchi storici risulta anche un doppio confronto nel torneo di Coppa delle Alpi nel 1960. Successo 1-0 all’andata nella Capitale (Selmosson), 2-2 nel ritorno in Svizzera (doppietta di Pestrin).

Sono 15 le partecipazioni in Europa League per gli svizzeri, che solo due volte si sono qualificati ai sedicesimi di finale (l’ultima volta nel 2015 alle spalle del Napoli). Il miglior risultato europeo è la semifinale di Coppa dei Campioni del 58-59′. La Roma ha affrontato 11 volte in Europa squadre elvetiche: 6 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Il primo incrocio col Grassophers nella Coppa Uefa 92-93, poi Neuchatel, Zurigo e Basilea (ben 5 volte). Attenzione ai numeri contro le italiane dello Young Boys, che ha battuto in casa Udinese, Napoli e Juventus tra Europa League e Champions. 

COVID E SINTETICO – Domenica pomeriggio il Canton Berna, il governo regionale, ha vietato qualsiasi evento pubblico con più di mille persone. Questa decisione anti-covid, condiziona i piani dello Young Boys in vista della partita contro la Roma: la squadra era abituata a giocare con il sostegno dei suoi tifosi. La capienza dell’impianto dello Young Boys – Wankdorf Stadion – è di circa 30.000 posti, ma giovedì ci sarà un massimo d 1000 persone. Curiosità sul terreno di gioco che è completamente sintetico, aspetto che spesso offre un vantaggio casalingo agli svizzeri, visto che molti club non sono abituati su un manto erboso così. Ultima curiosità: Seydou Doumbia è l’unico doppio ex delle due squadre, avendo militato prima nello Young Boys tra il 2008 e il 2010 (laureandosi per due anni consecutivi capocannoniere del massimo torneo svizzero, rispettivamente con 20 e 30 gol segnati)  e poi nella Roma nel 2015 (2 sole reti realizzate).

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