“L’armeno che va come un treno” e che molti connazionali candiderebbero alle prossime elezioni presidenziali, è l’uomo-squadra per eccellenza. Il fantasista della Roma è uno sportivo impegnato su tematiche politiche oltre ad aver fatto suo lo storico motto “vola come una farfalla e pungi come un ape“. E infatti Miki vola come una farfalla quando si libera dalle marcature e crea gioco dalla trequarti in su, punge come un’ape quando decide di caricarsi la squadra sulle spalle per condurre alla vittoria. All’Olimpico contro il Benevento ha mandato in porta due volte Dzeko, a Berna in Europa League è entrato a mezz’ora dalla fine e ha disegnato un cross perfetto per il gol vittoria di Kumbulla. La sua leadership tecnica è sotto gli occhi di tutti.
Come scrive il Corriere dello Sport, quest’anno l’ex Arsenal sembra aver superato persino i problemi fisici che hanno condizionato il rendimento della stagione passata. Ha disputato 5 match su 5, fornendo 4 assist ai compagni. I numeri dicono che la Roma è sempre più Miki-dipendente perché il 3-4-2-1 studiato da Fonseca va proprio ad esaltare le caratteristiche del 31enne di Yerevan, più libero di spaziare negli ultimi 30-40 metri. Il tecnico lo ha voluto a tutti i costi, chiedendo a gran voce la sua conferma e presentandogli uno scenario diverso rispetto al solito: insieme a Pedro, Mkhitaryan avrebbe formato una coppia super alle spalle di Dzeko. Il progetto giovani continua, ma gli over 30 stanno diventando la vera ricchezza di questa squadra. Lunedì contro il Milan dovrebbero tornare tutti e tre dal 1′: alla Scala del calcio, seppur vuota, promettono spettacolo.