–OCCHI SU Domenica nella partita tra Bologna e Roma, i giallorossi ritroveranno un vecchio amico, Walter Sabatini, che fu direttore sportivo del club dal 2011 al 2016.
–CARRIERA Dopo una carriera da giocatore non molto fortunata che l’ha visto giocare principalmente in Serie B, Walter Sabatini sceglie inizialmente la carriera da allenatore, anch’essa non molto fortunata. Allenerà prima le giovanili del Perugia, poi verrà promosso a vice-allenatore della prima squadra e infine allenerà per 15 partite il Gubbio nel 1995. Capendo che forse non era la strada che faceva per lui, decide di lavorare come dirigente. Sarà la Triestina ad assegnargli per la prima volta il ruolo di direttore sportivo, ruolo che si rivelerà perfetto per lui. Svolge quel ruolo anche al Palermo, alla Lazio e alla Roma, dove darà il meglio di sé scovando talenti che poi giocheranno nei top team europei. Bisogna segnalare che però la carriera dirigenziale di Walter Sabatini stava per essere stroncata sul nascere. Infatti nel 2000 viene squalificato per cinque anni con proposta di radiazione per aver violato le norme previste per il tesseramento di un calciatore extracomunitario. La radiazione venne resa esecutiva però solo nel 2003, un ritardo che farà poi evitare tale radiazione a Sabatini.
–TALENTI SCOPERTI Il curriculum di Sabatini è pieno di talenti sconosciuti che poi si sono rivelati essere grandi calciatori. Come direttore sportivo della Lazio scova talenti del calibro di Kolarov, Lichtsteiner, Radu e Muslera, mentre al Palermo riuscirà ad acquisire le prestazioni di Abel Hernandez, Javier Pastore, Josip Ilicic, Fabio Liverani e Kamil Glik. In entrambi i casi costruirà rose di buon livello.
–ROMA Probabilmente è a Roma che il ds umbro dà il meglio di sé. In 5 anni riesce a costruire una squadra strutturata per competere con la Juventus, scovando molti talenti ed effettuando molte plusvalenze. I principali talenti scovati da Sabatini sono: Lamela, Benatia, Pjanic, Marquinhos, Nainggolan, Strootman, Manolas, Alisson e Salah. Ma non bisogna dimenticarsi dei giocatori comprati a fine carriera dal ds, i quali hanno dato un aiuto alla Roma a raggiungere i propri obiettivi: Torosidis, Balzaretti, Maicon, De Sanctis e Keita.
Sabatini lascerà una parte di cuore alla Roma, squadra da lui tifata e abbandonata a malincuore, conquistandosi l’amore e il rispetto della piazza. Famose le scene comiche in conferenza stampa con lui che chiede la pausa sigaretta ai giornalisti. Ecco forse il difetto più grande di Walter è proprio la sua dipendenza dal fumo, dipendenza che forse ha aiutato a stringere il proprio rapporto con la piazza. Perché in fondo rappresentava un po’ tutti i tifosi romanisti, innamorati persi per la Roma, disposti a tutti pur di vedere la Roma in alto, magari anche a cedere alle sigarette per allentare la tensione. Sabatini è l’unico direttore sportivo della Roma che negli ultimi 10 anni può essere definito tale, che ha cercato sempre e solo di fare il bene della Roma, anche se le critiche non sono mancate quando il ds era in carica. Oltre a livello professionale, anche a livello umano ha colpito i tifosi, essendo un grande comunicatore, sempre sincero e diretto, forse romanzando anche le storie che raccontava, stando simpatico a tutti: giornalisti, colleghi e giocatori. Per far capire quanto lui credesse e tenesse ai propri acquisti, bisogna citare le sue dichiarazioni su Lamela: “Cedere Lamela? Mi ha ucciso”.
–POSSIBILE RITORNO Nel recente passato si era anche parlato di un possibile ritorno di Sabatini alla Roma, che sarebbe stato molto romantico e avrebbe reso felici tutti, quando si cercava un sostituto di Petrachi, che era stato sospeso da Pallotta. Purtroppo l’attuale dt del Bologna smentì il possibile ritorno in giallorosso, sostenendo di voler continuare il progetto con Bologna e Montreal Impact.