Fonseca fa tredici (su 14), anche se il Totocalcio non va più di moda. Tante sono le vittorie contro le medio-piccole accumulate fin qui dalla Roma in un percorso quasi netto se si fa eccezione per la prima giornata con l’Hellas. Vittorie che valgono il podio e tanto ottimismo nella corsa Champions.
A farne le spese ieri è stata l’Udinese annichilita in mezz’ora proprio come era accaduto in precedenza con Bologna, Verona, Parma o Crotone. Una vittoria all’apparenza facile firmata da Veretout. Il francese ha aperto le danze col primo gol di testa in serie A e ha raddoppiato su rigore rimediato da Mkhitaryan arrivando a quota 10 reti stagionali. Non contento ha messo il piede pure sull’assist per il 3-0 firmato da Pellegrini ma annullato al Var da Giacomelli per un fallo precedente di Miki su Larsen.
Come scrive Leggo, finito il Jordan show la partita è proseguita senza particolari sussulti se escludiamo la paratona in uscita di Pau Lopez su Deulofeu e il marchio finale messo a segno da Pedro. Poi c’è il confronto intestino tra Mayoral e Dzeko. Fonseca ha deciso di schierare ancora lo spagnolo dimostrando di saper vincere anche senza il bosniaco. Il risultato gli dà ragione ma l’ingresso di Edin ha regalato maggiore imprevedibilità grazie anche a un rigore guadagnato ma non ravvisato da Giacomelli.
Resta il terzo posto e una media chirurgica con le piccole che porta la Roma a -7 dallo scudetto. Una parola che Fonseca (giustamente) non vuole sentire visti i troppi esami falliti con le big: “Non è giusto parlare di scudetto. La Roma deve pensare solo alla prossima partita e a migliorare con le grandi ma oggi sono soddisfatto”. Su Dzeko-Mayoral: “Sono due giocatori diversi, dipende da come si difendono gli avversari. E’ importante la profondità di Mayoral ed è importante il lavoro di Dzeko che può giocare giovedì col Braga. Sulla fascia da capitano non parlo più. Se sono duro o gentile? Io sono questo, non ho maschere”.