Accelerazione. È la parola che fotografa il momento della vertenza sulla percentuale di capienza negli stadi e nei palazzetti consentita dalle norme anti Covid. Ieri il sottosegretario alla salute Andrea Costa ha pronunciato parole che vanno in questa direzione: «Credo che ci possa essere una tappa intermedia che può prevedere il 75 per poi arrivare al 100 per cento». potrebbe rappresentare un altro passo verso la riconquista della normalità perduta.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, fino alle porte chiuse, la stagione della serie A 2019-2020 arrivò a una percentuale di riempimento del 67 per cento. Nell’ultima giornata di campionato, quattro stadi su 10 hanno sfiorato o raggiunto il sold out consentito. La voglia di stadio sta crescendo parecchio, particolarmente nelle grandi città. Peraltro in alcuni stadi, la logica del 50 per cento è già saltata con settori chiusi e distanziamenti saltati in diverse curve. Ma al di là di questo, il mancato rispetto di una regola non è certo un motivo per abolirla, il ragionamento degli «aperturisti» va soprattutto da una parte: se il green pass è il nostro passepartout per riappropriarci delle libertà perdute in questo anno e mezzo, lo stadio è già diventato di fatto un testimonial della campagna vaccinale come dimostra anche l’iniziativa lanciata dalla Roma all’Olimpico per oggi e domani (punto vaccinale senza prenotazione e con uno sconto per l’acquisto di un biglietto).