Ancora lui, il Covid. Che ci ha recluso in casa, tolto la voglia di stare insieme e il gusto di tifare i nostri campioni. Sembrava quasi finita: meno ricoveri, meno terapie intensive, segnali di ottimismo dai virologi sulla fine del tunnel. E invece no. Ancora una volta il virus minaccia di toglierci il divertimento. La Roma arriva oggi in campo alle 18 contro il Verona in emergenza totale. Tra squalificati, indisponibili e positivi la squadra giallorossa si presenta all’Olimpico con 9 assenti. Il principale dubbio di Mourinho riguarda Nicolò Zaniolo, fuori durante la rifinitura e che rischia seriamente di non recuperare per il match. Il numero 22 è alle prese con un problema al quadricipite e stamattina effettuerà un test decisivo: se l’esito sarà positivo Zaniolo verrà convocato, altrimenti assisterà alla partita dalla tribuna. Chi invece salterà sicuramente la gara di oggi – oltre allo squalificato Mancini – sono Mkhitaryan, Shomurodov, Carles Perez e il terzo portiere Boer che si aggiungono alla lista degli indisponibili già composta da El Shaarawy, Ibanez e Spinazzola. Ieri intanto il club ha comunicato la presenza di quattro giocatori sintomatici risultati positivi al Covid-19 e, di conseguenza, il gruppo squadra è stato posto sotto stretta sorveglianza. Per fronteggiare l’emergenza e riempire la panchina, lo Special One è stato costretto ad attingere dalla Primavera di Alberto De Rossi: «Con nove assenze tutti sarebbero in difficoltà – spiega il tecnico – non avrò a disposizione molti giocatori e in panchina ci saranno tanti ragazzi giovani. Purtroppo sono costretto a distruggere la Primavera nonostante sia impegnata con il Milan».
Come scrive il Tempo, in mezzo al campo non ci sarà Mkhitaryan, definito dal portoghese come il giocatore più affidabile e costante all’interno della rosa: «È uno che aiuta a risolvere problemi, può giocare in diverse posizioni quando c’è bisogno mantenendo un livello alto di performance. Ha giocato sempre senza avere infortuni, senza essere diffidato o squalificato. Fisicamente è molto forte e resistente. Ha giocato tre partite in una settimana quando è capitato». Mourinho tocca anche l’argomento Veretout, che negli ultimi mesi sembra aver perso smalto e incisività: «Jordan ha iniziato molto bene e poi è calato. Adesso mi sembra che stia tornando a un livello per me abbastanza accettabile. La sua è l’esempio di quella che di solito è la stagione di un calciatore che difficilmente gioca a un livello sempre alto». Viste le numerose assenze, contro il Verona il tecnico dovrebbe tornare ad affidarsi al 3-5-2. A comporre la linea a tre davanti a Rui Patricio saranno Smalling e Kumbulla – unici centrali di ruolo a disposizione – con Cristante che dovrebbe arretrare in difesa per riempire il vuoto lasciato dalle assenze di Mancini e Ibanez.
Ad affiancare Veretout in mediana saranno Pellegrini e Sergio Oliveira, con Karsdorp e Vina – favorito su Maitaland-Niles – sulle corsie laterali. A meno di sorprese da parte di Zaniolo – che per Mou sarebbero graditissime – sarà ancora Felix a comporre il tandem d’attacco con Tammy Abraham. Il centravanti acquistato dal Chelsea per 40 milioni ha già segnato 18 gol e colpito 8 legni durante la sua prima stagione in Italia. Numeri importanti, ma per Mourinho l’inglese ha ancora ampi margini di crescita da sfruttare: «Può migliorare. La squadra ha bisogno che lui faccia meglio e lui ha bisogno che la squadra faccia lo stesso. Mi aspetto di più da lui, ha le potenzialità per farlo. Adesso però sta facendo bene».