Vincenzo Italiano ha commentato così la vittoria per 2-0 sulla Roma ai microfoni di DAZN:
La partita di questa sera cambia gli scenari? Quanto servivano questi 3 punti?
“Servivano perché inaspettatamente eravamo caduti e non eravamo noi stessi. Già a Milano abbiamo fatto prestazione di livello senza punti. Oggi abbiamo dato continuità, ci tenevamo e perché abbiamo fatto un grande campionato e non possiamo rovinarlo nelle ultime battute. Se i ragazzi arrivano così concentrati e vogliosi per gli altri in casa nostra è difficile. Ci tenevano tantissimo, sono felice perché la prestazione è davvero ottima”.
Come mai la Fiorentina non riesce a stare nella zona medio-alta?
“È il primo anno, è un progetto nuovo, è un nuovo percorso e gli alti e bassi di quest’anno sono normali. Ci vogliono anni, partite, serve l’esperienza necessaria. Mi viene in mente come esempio l’Atalanta. È un percorso il nostro e si sono buttate le basi. Si deve essere bravi per cercare di migliorare tutto”.
Mi fa piacere che ha rivitalizzato Amrabat, come ha fatto? (parole del presidente del Verona Setti, ndr)
“La ringrazio presidente, sa la stima che ho per lei e complimenti per i risultati. Amrabat è un ragazzo che purtroppo per la sana competizione ha dovuto masticare amaro, si è fatto sempre trovare pronto e sta avendo ora continuità. Se prende ritmo e minuti può diventare devastante. Sa giocare, sono contento perché ha avuto un periodo non bello e sta tornando. Il valore si sapeva e bastava tirargli fuori il fuoco che aveva dentro”.
Vedendo la classifica e le ultime due giornate, ci sono calcoli e tabelle da fare? Su cosa si lavora?
“Siamo alle ultime due battute, stanchezza mentale e fisica…Sono mesi che andiamo a mille allora, è questione di punto a punto. Siamo lì dall’inizio, sinceramente ci teniamo a rimanerci. Chi sbaglierà meno e farà più punti arriverà in zone dove noi ci auguriamo di andare. Qui la piazza è importante, in allenamento sono venuti in 8mila a spronarci. È un sogno per tutti e cercheremo di esaudirlo”.
Durante la partita dopo un errore di Venuti ha detto ‘Devo venire io in campo…’
“Siamo stati capaci di perdere partite al 95′, di riaprire partite che sembravano chiuse e rivitalizzare avversari al tappeto. È il mio timore in ogni partita, ogni errore ci è sempre costato caro. Stavamo iniziando a farli nel secondo tempo, quella era una battuta. Dopo 4 sconfitte consecutive e un po’ di frustrazione anche un allenatore è un essere umano e va fatto esultare come un giocatore. Mi sono sentito di fare quello, oggi è stata un po’ una liberazione”.