Segnali, prima indiretti, attraverso i giornali poi pubblici. Josè Mourinho ieri sera ha indirettamente risposto alle dichiarazioni di Tiago Pinto che ai microfoni de la Gazzetta dello Sport alla vigilia del ritorno in campo dopo la sosta Mondiale, era stato chiarissimo nell’individuare nel quarto posto e quindi la qualificazione in Champions l’obiettivo della società giallorossa: “Abbiamo grandi margini di crescita, individuali e collettivi. Dobbiamo tirare fuori la nostra versione migliore per centrare il nostro obiettivo stagionale: qualificarci in Champions”.
Il tecnico giallorosso prima ai microfoni di Mediaset, a domanda precisa su quanto espresso da Pinto ha dichiarato: “Non penso che un allenatore debba commentare le parole di un direttore” – manifestando una forte freddezza nei confronti di un dirigente che in tempi recenti aveva definito “mio socio”. Poi in conferenza ha apertamente criticato l’atteggiamento della società: “Mi dispiace per Zaniolo, mi dispiace che il mio club non abbia la personalità di andare dritto. Invece che andare qua, puoi andare di qua e di là”. Inizialmente sembrava accusasse la società sul mancato rinnovo del calciatore, poi off records è stato chiarito dal club che il riferimento fosse ancora a Candela.
La sensazione in generale è che dopo mesi di frecciatine (“mercatino” parola spesso pronunciata da Mourinho su quanto fatto la scorsa estate, oppure “vorrei arrivasse qualcuno ma non credo accadrà” sempre prima della sosta) si stia aprendo ufficialmente una crepa nei rapporti tra l’allenatore e il dirigente ex Benfica. A giugno saranno i Friedkin a decidere come andrà a finire.