Un’onda d’amore travolgente che va oltre i risultati e le delusioni. Ieri la Roma ha messo in vendita i biglietti per la partita con il Feyenoord del 20 aprile e la coda virtuale è arrivata a segnare 24.592 persone in attesa di un tagliando, picco mai registrato nella storia. Una caccia all’ennesimo porterà che sold-out stagionale. Sono arrivati quota 27 non consecutivi (la striscia si è interrotta a Roma-Genoa, il primo è stato con la Salernitana lo scorso anno), un amore che non si vedeva da tempo che oggi è tornato a sbocciare.
Come scrive il Messaggero anche, forse soprattutto grazie José Mourinho, leader della squadra e delsgente. È soprattutto per lui che i tifosi hanno cominciato a riavvicinarsi alla Roma dopo la presidenza Pallotta. Lo Special One ha riportato entusiasmo e imprevedibilità, ha vinto un trofeo che dalle parti del Fulvio Bernardini non si vedeva da 14 anni, ha dato un ruolo centrale al pubblico sugli spalti ed è riuscito a far presa sui giovanissimi. Ad aiutare una politica societaria sui prezzi dei biglietti lungimirante e in linea con il periodo storico che il Paese sta vivendo. Non solo, anche un livello maggiore di intrattenimento (canzoni pre-gara. giochi di luci, concorsi e concerti) e iniziative di marketing mirate che hanno avuto la funzione di detonatore. Andare allo stadio, anche partite non di cartello, a prezzi stracciati addirittura gratis è stato qualcosa di profondamente innovativo.
Un esempio: in Roma-Atletico Madrid, prima gara dei gironi di Champions League che si è giocata il 12 settembre 2017, sugli spalti c’erano 36mila persone (il sold out è oltre 62mila). Il costo di un biglietto di Curva Sud? 40 euro. Per la gara contro il Feyenoord (quarti di finale di Europa League) il costo nello stesso settore è di 25. Insomma, un cambiamento radicale che è alimentato da José Mourinho, un tecnico di calibro internazionale la cui figura è universalmente riconosciuta come vincente e che ha attirato su di sé tantissima curiosità. (…)