Chi dice che i tifosi amano solo i vincenti? Di sicuro quelli della Roma, da questo punto di vista, si stanno dimostrando assai diversi rispetto a una vulgata che accompagna spesso il mondo del calcio.
Come scrive la Gazzetta dello Sport, la parabola di José Mourinho, per certi versi, può essere paradigmatica, anche perché non è stato certo il successo nella Conference League a creare quel legame viscerale che lega il popolo giallorosso all’allenatore portoghese. Così, proprio quando la squadra deve ritrovare la propria anima, le statistiche raccontano come nella storia della Roma – tra i tecnici che hanno guidato la squadra in almeno venti partite di campionato – come media punti-partita lo Special One veleggi malinconicamente al tredicesimo posto (1,61), come si vede dalla grafica qui accanto. Davanti a sé Mourinho non ha soltanto totem come Luciano Spalletti o Fabio Capello, ma anche allenatori come Carniglia, Burgess o Kovacs che forse i tifosi più giovani farebbero fatica a ricordare.
Certo, le posizioni in classifica delle ultime due stagioni, comunque, di sicuro non sono state all’altezza delle aspettative della Roma, anche se il cammino nelle coppe europee ha oscurato le ombre del campionato. Poi, certo, esiste sempre l’esercito dei complottisti che vedono Mourinho zavorrato dagli arbitraggi, ma è un argomento fragile, visto che a suo tempo – da Capello a Zeman – sono stati tanti i tecnici che si sono lamentati per delle direzioni di gara penalizzanti, soprattutto prima dell’esplosione di Calciopoli. (…)