Mario Hermoso, difensore centrale della Roma, ha parlato alla vigilia di Roma-Athletic Bilbao:
Il tuo livello di condizione? Come ti senti? Sei pronto per giocare dall’inizio?
“Sto entrando piano piano nei meccanismi, sto conoscendo i compagni, è un processo graduale, sto recuperando la miglior condizione, per poter competere ad un livello alto in una competizione così importante, recuperando il 100%, tutto procede da programma, mi sto adattando al meglio, vado acquisendo la fiducia necessaria per affrontare al meglio una competizione così importante”
Come hai vissuto queste settimane con il cambio d’allenatore?
“Uno dei motivi che mi ha convinto a venire era il progetto, un’ottima rosa e una grande campagna acquisti. Però ora dobbiamo imporci un livello d’esigenza molto alto, come club e come squadra, acquisendo una mentalità di un certo tipo, spero di poter aiutare i miei compagni in questo senso. Quando si inizia a vincere aumenta lo status del club, il nostro obiettivo deve essere quello di competere ai massimi livelli in tutte le competizioni, come ha detto il mister, crescendo di pari passo con le infrastrutture di primissimo livello del club. Daniele lo ringrazio perchè se sono qui lo devo a lui, sono felicissimo di essere qui con questa tifoseria fantastica, assimilabile a quella dell’Atletico Madrid, sono sicuro che faremo un grande cammino insieme”
Juric le ha chiesto consigli sul Bilbao?
“Conosco bene l’Athletic, l’ho affrontato tante volte, hanno una struttura forte, sono difficilissimi da affrontare, fatto della lotta e dell’impegno la loro forza, hanno un gruppo solido, in genere non fanno tanti cambi, hanno una struttura di squadra che lavora insieme da tanto tempo. E’ una formazione che ama giocare il pallone, giocano fino all’ultimo secondo, hanno tanti calciatori verticali e veloci. Ovviamente all’interno ho condiviso sia con lo staff sia con i compagni, sui loro punti di forza, su dove potergli fare male, li conosco bene. La cosa importante sarà quella di pareggiare il livello di grinta e di lotta nei duelli con loro, soprattutto in mezzo al campo”
Eri abituato a lottare per grandi obiettivi con l’Atletico Madrid. Quest’organico sarebbe già pronta per giocare la Champions?
“La nostra squadra ha un potenziale enorme, sono arrivati calciatori che non erano del tutto abituati a giocare ogni tre giorni, ovviamente la Champions è una competizione diversa dalle altre, ma dovremo abituarci a competere ad un livello altissimo ogni 2-3 giorni, per poter apprezzare una competizione speciale come la Champions, ci si rende conto dell’importanza di quei momenti e di certe notti che diventano speciali per noi e per i tifosi. Dobbiamo alzare l’asticella, porre quello come obiettivo”
Qualcuno della dirigenza ha chiesto a voi un parere su De Rossi prima dell’esonero?
“Da poco tempo sono qui, non conosco totalmente la struttura che è fuori dalla nostra attività sportiva, il nostro mondo è lo spogliatoio. Personalmente non so nulla di questo, non ho avuto alcun contatto diretto con la dirigenza per parlare di De Rossi, non sono neanche la persona giusta a cui chiedere questa cosa, ci sono qui giocatori più rappresentativi, che stanno qui da più anni, come capitano e vice-capitano e altri, che sicuramente possono rispondere a questo perchè sono loro poi i portavoce del gruppo”
Differenze tra Liga e Serie A?
“Per quello che ho visto mi sembra che le principali differenze riguardino il livello di esigenza e necessità fisica, questo italiano è un calcio più fisico, più duro, più tattico, con tanti duelli individuali, in Spagna forse più tecnico, si dà molta importanza al possesso del pallone, grazie ai successi anche della Nazionale, non si va molto in verticale, si pensa a giocare più in ampiezza, ad aggirare l’avversario, ad occupare con più giocatori la metà campo avversaria. Qui serve una concentrazione altissima, sulle posizioni, sulle preventive.